In scena per il cartellone Sotto un cielo di ferro e di gesso di Santibriganti Teatro, all'interno del monologo della Musso si intrecciano tre diverse forme di racconto: un reportage della vita nei seminari declamato dal “pulpito”, la proiezione di tre album fotografici e la testimonianza vibrante di tre personaggi come un timido ex-prete, un ironico prete anticlericale ed un prete poetaoperaio. “I seminari degli anni ’50 e ’60 - scrive Giuliana Musso - hanno formato una generazione di preti che sono stati ordinati negli anni in cui si chiudeva il Concilio Vaticano II e si apriva l’era delle speranze post-conciliari. Una generazione che fa il bilancio di una vita. Una vita da preti che ha attraversato la storia contemporanea e sta assistendo al crollo dello stesso mondo che li ha generati”.
A questa generazione di religiosi è rivolto l'intero progetto proprio in un periodo in cui recenti scandali rischiano seriamente di compromettere l'immmagine di un impegno nella maggior parte di casi dedicato agli ultimi: è, infatti, intorno la dimensione umana dei preti che la Musso concentra il proprio sguardo con la precisa intenzione di dare voce a chi ha vissuto all'interno dei seminari negli anni precedenti il Concilio Vaticano II. Tra proiezioni degli anni ’60 e alcuni abiti appesi, sul palco si alterneranno le parole di tre uomini anziani intenti a raccontare e raccontarsi con franchezza e genuinità: “la giovinezza in un seminario - conclude la Musso - i tabù, le regole, le gerarchie, e poi l’impatto col mondo e col mondo delle donne, le frustrazioni ma anche la ricerca e la scoperta di una personale forma di felicità umana”.
Prodotto da La Corte Ospitale – Rubiera, La fabbrica dei preti sarà in scena al Garybaldi di Settimo Torinese sabato 28 novembre alle 21.30 con biglietti a Euro 12 ed Euro 10: info e prenotazioni allo 011.80.28.501 o su www.santibriganti.it.
Giuliana Musso