Nel monologo si racconta di un viaggio ispirato da una forza infinita, il coraggio di rinunciare alla propria vita, a consolidate certezze e sicuri affetti, per intraprendere un percorso verso una direzione misteriosa, ignota, financo pericolosa, in nome di un necessario miglioramento personale: "Ivan Locke - scrive Filippo Dini - compie il suo viaggio in nome della salvezza, sfida le leggi umane e divine, per poter riscattare l’umanità: è un eroe epico, riscritto nel mondo contemporaneo, e come tale, sacrifica tutto, rinuncia alla propria vita e si fa metafora della nostra salvezza“. Metafora di un cambiamento ora ricercato, ora imposto, il racconto del protagonista è un determinato ed ostinato inno alla vita, invito a seguire le proprie inclinazioni anche quando queste ti strappano a quella comfort zone nella quale ti sei per tanto tempo rifugiato. Inciamperai per rialzarti, farai e ti farai del male, di cui porterai le cicatrici, ma una volta giunto al traguardo sarai una persona del tutto nuova. E se nella vita tutto sembra avere un prezzo, ci suggerisce l’autore, la gratificazione finale di esserti ritagliato un pezzo di cielo ripagherà dei sacrifici fatti e delle privazioni patite.
Coproduzione Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale, Teatro Franco Parenti e Teatro Stabile del Friuli Venezia-Giulia, Locke di Steven Knight è adattato, diretto ed interpretato da Filippo Dini: repliche al Teatro Carignano da martedì 21 a domenica 26 luglio alle 21 con ingresso ad Euro 10 ed Euro 5. Info allo 011.51.64.955 ed acquisto biglietti on line su www.teatrostabiletorino.it.
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