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Castellinaria con fondamenta solide: Teatro Pop in festa nella Valle di Comino
a cura di Donatella Codonesu
Dal 21 al 27 luglio un inedito Festival nel frosinate propone spettacoli e musica per creare connessioni nel territorio
“Costruire un castello in aria e far sì che le fondamenta siano solide”. Un’immagine poeticamente surreale, ma anche una premessa che è una lucida dichiarazione d’intenti, per un Festival di Teatro Pop al debutto nella Valle di Comino.
Quello di Castellinaria è un sogno, ma si basa su una realtà fisicamente salda nel territorio, il Castello di Alvito, e ha l’ambizione di resistere come qualcosa di duraturo. E infatti se il palco sarà sotto le stelle, le mura del teatro all’aperto che dal 21 al 27 luglio ne occuperà la piazza d’armi, saranno quelle della rocca medioevale che da centinaia d’anni resiste al trascorrere del tempo.

Il focus del programma è il teatro, ma l’area della rocca sarà animata anche da stand enogastronomici, tavolate sotto le stelle, giochi tradizionali per adulti e bambini e, dopo gli spettacoli, la serata proseguirà con la musica. Due i concerti in programma: il 21 quello della formazione musicale elettronica romana Modular, e il 27 quello del gruppo blues napoletano Mario Insenga & Blue Stuff.

Selezionati dalla direzione artistica congiunta di Compagnia Habitas e Ivano Capocciama (autore e regista della zona, impegnato nella gestione del Teatro Comunale), i sette spettacoli di drammaturgia contemporanea under 35 hanno il comune denominatore dell’accessibilità, sia per il linguaggio che per la vicinanza al territorio dei temi trattati, come il terremoto de L’Aquila di “Questa è casa mia” di Alessandro Blasioli, evento geograficamente prossimo, come l’immigrazione affrontata da “Abu sotto il mare” di Pietro Piva, o l’alienazione internet di “APLOD” di Fartagnan Teatro, fenomeno diffuso in un’area che offre pochi riferimenti socioculturali ai propri abitanti.

Il punto di partenza del Festival è proprio il territorio, una mappa che presenta molti punti di interesse storico ma poche linee di connessione sociale. “Abbiamo cercato di coinvolgere le associazioni e aziende presenti nel territorio, con lo scopo di farle interagire e fondere con artisti di provenienza diversa” spiega Niccolò Matcovich, dell’omonima compagnia romana che arriva nella zona per nessi casuali e decide di trasformarla in un luogo di condivisione, di scambio, di confronto. “La scelta di puntare sul Teatro Pop, dove pop sta chiaramente per popolare, mira all’accessibilità dei contenuti, ma anche alla possibilità di far dialogare le molte realtà artistiche locali (non solo teatrali, nella vallata c’è una numerosa presenza di pittori, scultori, artisti visivi, cineasti, musicisti….) fra loro e con artisti di provenienza diversa”.

Sempre nell’ottica dell’incontro, a completare l’offerta del Festival, tre laboratori, immaginati a presenza mista, con la volontà appunto di mescolare le carte, favorendo l’incontro fra artisti e amatori locali e non con i residenti della Valle di Comino. Il primo è il laboratorio di formazione critica organizzato in collaborazione con Teatro e Critica, gli altri due riguardano i linguaggi performativi: la figura del clown e la performance partecipata, tenuti rispettivamente da Andrea Cosentino e Bologninicosta. Le iscrizioni, aperte fino al 2 luglio, richiedono una quota da 80 a 120€ e implicano una restituzione finale, offrendo alloggio gratuito ai primi 16 iscritti.

La logica di rispetto e valorizzazione del territorio si estende alle modalità di occupazione fisica del sito, infatti “dal punto di vista tecnico si è cercato di creare un impianto non invasivo, a servizio del luogo ospite: una semplice pedana rialzata e due americane, per non oscurare la forte personalità del contesto”. E alle compagnie vengono corrisposti il rimborso per il viaggio, l’ospitalità e un piccolo cachet grazie all’impegno delle istituzioni locali, che hanno messo a disposizione spazi e servizi, facendo carico degli oneri SIAE, e degli sponsor privati. Si conta infatti soprattutto sulle aziende locali, che hanno scelto di supportare una iniziativa culturale tesa a rivitalizzare un patrimonio ricco, ma non sufficientemente valorizzato. Lo sviluppo del territorio parte necessariamente dalla cultura e a Castellinaria il teatro aiuta a sognare in grande, con le stelle sopra il palco ma i piedi ben piantati in terra, nel cortile del Castello di Alvito.







Per informazioni: castellinaria2018@gmail.com e pagina FB CastellinAria – Festival di Teatro Pop







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