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Con TUA, GILDA in scena un Testori in salsa pop
a cura di Roberto Canavesi
Visto agli ARCA Studios di Torino venerdì 21 settembre 2018
Liberamente tratto da "La Gilda del Mc Mahon" di Giovani Testori

con Elena Cascino, Alice Piano e la partecipazione di Paolo Carenzo e Marta Cortellazzo Wiel

Produzione Teatrocontrasto
Un luogo comune vuole settembre mese povero di teatro, con festival estivi ormai finiti e stagioni invernali ancor da iniziare: quale miglior occasione che sfruttarne le serate per curiosare tra realtà di nicchia, ai più sconosciute, esponenti di quel teatro off da sempre fertile humus per la scena di domani. E cosi, negli accoglienti spazi degli ARCA Studios di Torino, ci siamo imbattuti nel Teatrocontrasto, giovane collettivo artefice di una serata testoriana che si rivela essere piacevolissima sorpresa. 

Rielaborazione pop da La Gilda del Mc Mahon, già nel titolo Tua, Gilda è forte richiamo al cantore di una Milano lontana da sfarzi e passerelle per assumere le fattezze di una città dalle mille contraddizioni: la Milano della Bovisa circondata da nebbie ed anonime ferrovie, e popolata da uomini e donne di straordinaria umanità; la Milano a lungo cantata dal poeta e drammaturgo, ma anche la città che fa capolino nei versi di Jannacci come di Gaber, o nei divertenti ed a tratti malinconici sketch di Cochi e Renato. 

Due leggii con fogli a vista, una pedana con un trenino che gira in circolo ed il gioco è fatto: nell'applaudita interpretazione di Elena Cascino ed Alice Piano, con la partecipazione di Paolo Carenzo e Marta Cortellazzo Wiel, prende forma il racconto di una passione malata, un amore dei bassifondi tra una prostituta ed un galeotto sullo sfondo di una grigia ed inquietante periferia: la Gilda ed il Gino sono gli opposti che si attraggono, capaci di lunghi momenti di intensa passione come di squallidi siparietti in cui a dominare sono reciproci egoismi. Muovendosi su di un adrenalinico tappeto di musica pop, Cascino e Piano convincono in una lettura interpretata che ben regge la forza della parola testoriana, e lo fa grazie ad un originale impianto drammaturgico capace di inquietare, commuovere, alla fine anche divertire: recto e verso di una stessa medaglia, Elena ed Alice sdoppiano il personaggio di Gilda, rendendola ora maschera di cinismo, ora di ingenuo candore, sempre donna di debordante e coinvolgente umanità.
 
E se nella performance torinese, adattamento di una delle pagine più belle del teatro italiano di fine Novecento, risulta del tutto assente la ricerca linguistica tanto cara a Testori, il Tua, Gilda del Teatrocontrasto ha in sé tutti gli elementi per diventare maturo ed autonomo progetto cui la futura vita scenica non potrà che riservare ulteriori benefici.
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