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LA SCORTECATA di Emma Dante per l’utopia dell’eterna giovinezza
a cura di Roberto Canavesi
In dialetto napoletano tra lo sconcio e l’onirico, il comico e il grottesco
Torino, al Teatro Gobetti, da martedì 11 a domenica 23 dicembre 2018
La tradizione letteraria lo tramanda come raccolta di cinquanta fiabe di origine popolare, scritte in lingua napoletana da Giambattista Basile e pubblicate fra il 1634 e il 1636, per un insieme dalle infinite suggestioni nel corso dei secoli definito Pentamerone per la sua vicinanza al più celebre Decameron boccaccesco: stiamo parlando de Lo cunto de li cunti cui Emma Dante si ispira per La scortecata, in scena al Teatro Gobetti per la stagione dello Stabile torinese. 

"È la storia di due sorelle - è scritto nella presentazione - brutte e decrepite, che vivono isolate in una catapecchia. Ascoltandola senza vederla, un giorno un re si innamora della voce di una delle due. Ma la vecchia lo inganna, mostrandogli solo un dito dal buco della serratura”: artefice di moderne riletture attente alla tradizione, Emma Dante immagina per il suo spettacolo una scena spoglia, con un paio sedie e un piccolo castello disneyano, abitata da due interpreti maschili chiamati a far rivivere en travesti un fiabesco racconto che vedrà la sorella che ha beffato il re salvata dall'incantesimo di una fata, mentre all'altra, simbolo del desiderio tutto femminile di apparire sempre bella e giovane, il destino riserverà una tragica sorte. 

Prodotto dal Festival di Spoleto 60 e dal Teatro Biondo di Palermo, in collaborazione con Atto Unico Compagnia Sud Costa Occidentale, La scortecata con testo e regia di Emma Dante è interpretato da Salvatore D’Onofrio e Carmine Maringola: due settimane di repliche al Teatro Gobetti martedì, giovedì e sabato alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20.45, domenica alle 15.30 con biglietti ad Euro 28 ed Euro 25. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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