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Le nuove sfide de `Il Festival delle Colline Torinesi. Torino Creazione Contemporanea`.
Torino: da giovedì 2 a martedì 21 giugno 2016, la ventunesima edizione della rassegna diretta da Sergio Ariotti.
 
L’anno scorso in questo periodo si celebrava la ventesima edizione, traguardo di tutto rispetto per una rassegna che ogni anno inaugura la lunga estate teatrale: in questi mesi, a conferma della solidità e dello stato di salute di una consolidata ed affiatata macchina organizzativa, Il Festival delle Colline Torinesi. Torino creazione contemporanea si è anche regalato una pubblicazione dove ripercorrere due decenni di vita che hanno visto i maggiori nomi della scena contemporanea, italiana ed internazionale, animare innumerevoli serate. Oggi, ai nastri di partenza con un cartellone popolato da storiche presenze come da attese new entry, insieme al direttore artistico Sergio Ariotti abbiamo indagato le coordinate di un’edizione 2016 foriera di grandi aspettative.
 
Nei primi anni di vita la carta di identità recitava “Festival delle Colline Torinesi” e solo in seguito si è aggiunta la dicitura “Torino Creazione Contemporanea”: sulla base della tua esperienza quale è ad oggi lo stato di salute della tanto discussa creazione contemporanea?
"La dicitura Creazione Contemporanea intanto è una formula estensiva che comprende tanti aspetti della scena: noi abbiamo iniziato a chiamarci così quando nel 2000 ha fatto il suo debutto al Festival la Societas Raffaello Sanzio, denotando una maggior attenzione al teatro sperimentale più che alla pura drammaturgia. Detto questo, per arrivare alla tua domanda, credo che la creazione contemporanea non sia oggi così vivace in Italia, costretta come si trova a vivere spesso in maniera clandestina senza una presenza massiva e costante nei cartelloni dei grandi teatri".
 
L'edizione 2016 è dedicata alla donna: tante le donne protagoniste in scena come molti gli spettacoli immaginati attorno all'universo femminile. Da dove nasce questa precisa scelta?
Nasce senza dubbio in riferimento alla necessità di dover fare un progettazione triennale secondo le nuove linee guida del Ministero: il filo conduttore individuato è stata la volontà di affermare la presenza di una componente femminile molto forte. A ciò si aggiungano poi alcuni eventi geopolitici che hanno riaffermato la centralità della figura femminile, e che ci hanno convinti della possibilità di estendere questo focus al disegno triennale. Ci teniamo però a sottolineare come quello che decidiamo ogni anno sia anche l'esito finale di un costante e continuo confronto con molti degli artisti presenti in cartellone: in quest'ottica, per l'edizione 2016, a fianco del tema femminile si è deciso di sviluppare l'altro grande contenitore dell'identità di genere.
 
In cartellone spettacoli italiani ed allestimenti da Francia e Grecia, dalla Romania come dall'Iran o da Israele, con artisti di differente nazionalità: l'ennesima conferma di una vocazione internazionale che ha nel corso degli anni preso sempre più spazio. Quali le reali motivazioni di quest'apertura, ormai diventata una seconda pelle per il Festival?
“In partenza il primo riferimento è stata la Francia dove, attraverso il Festival di Avignone e la frequentazione dei maggiori teatri, si è creata la possibilità di entrare in contatto con la creazione contemporanea internazionale: a seguire, con il Teatro di Chambery e molti dei principali artisti transalpini, siamo diventati parte integrante del progetto europeo Carta Bianca. Anno dopo anno si è così consolidata la ferma volontà di aprire le porte all'Europa, prima alla Germania e poi ad altri paesi, facendo anche leva sulla vitalità delle comunità attive a Torino con le quali si è all'inizio immaginato, e poi concretamente costruito, un comune percorso di contatto. Le ultime edizioni hanno approfondito la conoscenza con il teatro rumeno e quello greco, visionando nei loro paesi molti spettacoli, alcuni dei quali poi portati in Italia”.
 
Tindaro Granata e Licia Lanera, i Motus come ricci/forte ed Arturo Cirillo: questi solo alcuni degli annunciati nomi di primo piano della scena nazionale cui si affiancheranno presenze del territorio torinese. Pur in una grande varietà della proposta artistica, quanto è importante mantenere vivo un focus sulle realtà operanti sul territorio?
“E' assolutamente fondamentale perché fa parte dell'identità del Festival il collocarsi come punto di riferimento per gli artisti: i mesi scorsi, nella fase progettuale, sono stati caratterizzati da una serie di incontri con le realtà operanti sul territorio semplicemente per conoscere quali fossero i progetti e i lavori in cantiere. Da questo momento di confronto ha preso corpo la scelta di individuare un gruppo di artisti che, alcuni quest'anno alcuni nel 2017, avrebbero preso parte al progetto artistico del Festival”.
 
Per concludere: garantire oggi la sopravvivenza di un rassegna come la Colline sembra ogni anno impresa sempre più ardua. Quali le maggiori difficoltà che l'assenza di un'effettiva stabilità economica richiede di fronteggiare?
“Allo stato attuale delle cose ci sono due tipi di problemi: il primo è l'impossibilità di una programmazione su basi concrete. Se tu fossi a conoscenza di un budget sicuro potresti calibrare la tua attività in una precisa direzione: pur riconoscendo un parziale cambiamento di rotta nella recente politica culturale del Ministero, spesso ci troviamo a dover far fronte all'incapacità delle istituzioni di dare un orizzonte sicuro ai programmatori.
Altrettanto significativa è la questione dei ritardi dei pagamenti che crea una continua necessità di tamponare il pregresso con tutto quello che consegue a livello di rapporto con fornitori e collaboratori: la stessa strada di un possibile ricorso a sponsor privati è ad oggi difficilmente percorribile per l'evidente difficoltà di ottenere un concreto ritorno di immagine ad investimenti effettuati in ambito teatrale”.
 
Per gli spettacoli dell'edizione 2016 de Il Festival delle Colline Torinesi. Torino Creazione Contemporanea ingresso a Euro 16 ed Euro 11 con numerose possibilità di abbonamenti: informazioni sul cartellone e sulle modalità di acquisto dei biglietti allo 011.19.74.02.91 o all’email info@festivaldellecolline.it.
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