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Un mese di teatri "occupati" da compagnie del territorio
a cura di Roberto Canavesi
Per riscaldare i motori tre settimane di prove e un laboratorio di formazione professionale
Torino, al Teatro Carignano ed al Teatro Gobetti, per tutto il mese di aprile 2021
I teatri possono essere occupati in segno di protesta, in segno di rivendicazione per diritti da più parti trascurati o, molto più semplicemente, per lavorarci anche quando la programmazione è sospesa, e le sale di fatto ancora chiuse: il mese di aprile a Torino potremmo definirlo il mese dei "teatri occupati", almeno a giudicare dall’iniziativa del Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale che, preso atto della non ripresa dell’attività, apre le porte del Teatro Carignano e del Teatro Gobetti per ospitare, nel più rigoroso rispetto delle norme di contenimento del Covid, sei compagnie formate da artisti indipendenti operanti nel territorio.

"In diverse città italiane - dichiarano il Presidente Lamberto Vallarino Gancia e il Direttore Filippo Fonsatti - gli artisti e le maestranze hanno occupato i teatri per rivendicare maggiori tutele e per invocare la ripresa del lavoro: noi intendiamo rispondere in modo concreto a tali urgenti e condivisibili istanze proponendo un modello diverso di occupazione, sostegno alla ripartenza dei processi creativi e produttivi e opportunità di lavoro e reddito per la comunità locale di artisti": parente stretto del progetto Argo che nei mesi scorsi ha rappresentato per decine di artisti un’importante occasione lavorativa, ecco per le sei compagnie Lab Perm, Piccola Compagnia della Magnolia, Mulino ad Arte, Accademia dei Folli, Asterlizze Teatro e Giacopini-Vacis spalancarsi le porte delle due principali sale cittadine per un periodo di prove di spettacoli accomunati dall’essere creazioni contemporanee ed incentrate su temi di assoluta attualità. Particolare affatto secondario, oltre all’utilizzo degli spazi saranno messi a completa disposizione la dotazione illuminotecnica e fonica, il supporto di personale tecnico interno, con artisti e maestranze, sottoposti ogni 72 ore al previsto tampone antigenico, regolarmente scritturati per l’intero periodo del progetto.

L’Arte del Vivere e del Morire-Tragodia Project di Domenico Castaldo, Aldiquà di tutto di Christian di Filippo, Un pianeta ci vuole di Ugo Dighero, Daniele Ronco e Marco Melloni, Dall’altra parte di Ariel Dorfman, Una cosa che so di certo di Giulia Ottaviano e Alba Maria Porto e Signorina, lei è un maschio o una femmina di Gloria Giacopini e Giulietta Vacis: questi i titoli degli spettacoli messi in prova anche in previsione di possibili reclutamenti per la seconda edizione della rassegna estiva Summer plays in programma tra fine giugno e luglio 2021.

La ricca primavera dello Stabile torinese non si esaurisce solo con l’iniziativa sopradescritta, ma si completa con il laboratorio di alta formazione professionale dal titolo Recitazione, ovvero il gioco della verità, tenuto al Teatro Carignano dal direttore artistico Valerio Binasco da martedì 20 a giovedì 29 aprile, e destinato a 4 attrici e a 4 attori del territorio under 35 e a 12 uditori e uditrici (dettagli all’url https://www.teatrostabiletorino.it/laboratorio-alta-formazione/): anche in questo caso gli otto partecipanti saranno scritturati per il periodo del laboratorio grazie a borse di studio finanziate dai Rotary Club.
Nell’attesa di poter quanto prima reincontrare il pubblico, spazio ad una mese di aprile dedicato alla creatività della comunità artistica torinese, il cui sviluppo, come già per il progetto Argo, sarà relazionato in un diario in streaming con videomoaker e blogger intenti a documentare le diverse fasi dei lavori.
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