Il carcere si sa non è proprio popolato da santi, ed ecco la regista Elena Gigliotti dipingere un affresco di umanità disperata attingendo nelle pagine di cronaca nera dagli anni ‘40 ad oggi per mettere insieme assassine, fattucchiere, adultere e ladre seriali provenienti da tutta Italia e realmente esistite: donne ai limiti, antieroine che si incontrano-scontrano, raccontano ciascuna nella propria lingua il loro vissuto atto di sopraffazioni ed atrocità, tra continui litigi, atteggiamenti sempre più aggressivi, silenzi e mugugni. E se "l’insieme di queste lingue – precisa la Gigliotti - costituisce la bellezza musicale che è l’Italia stessa”, la narrazione verbale sarà arricchita da innesti video, scene in bianco e nero e testimonianze delle detenute narrate attraverso proiezioni e registrazioni. Un racconto tutto al femminile che parla di violenza e di libertà repressa, di condivisione forzata ma anche di colpa senza possibile redenzione.
Liberamente ispirato al film Nella città l’inferno di Renato Castellani, con la regia e partiture fisiche di Elena Gigliotti, Città inferno è interpretato da Melania Genna, Carolina Leporatti, Demi Licata, Elisabetta Mazzullo, Stefania Medri, Daniela Vitale e con Maurizio Lombardi nel ruolo delle Suore: al Teatro Gobetti martedì, giovedì e sabato alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20,45, domenica alle 15.30, con biglietti ad Euro 28 ed Euro 25.
Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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