Cosa hanno in comune Laura, moglie del fisico italiano Enrico Fermi, e la mitologia figura di Psiche? Senza dubbio curiosità e desiderio di sapere, oltre al fatto di ignorare qualcosa di importante del proprio uomo: il volto, nel caso di Psiche, il progetto per cui sta lavorando, nel caso di Laura. 

Quando nel 1942 viene misteriosamente edificato un grande laboratorio nel New Messico, le famiglie dei scienziati coinvolti si trasferiscono in quella cittadina senza indirizzo, assente sulle mappe e regolata da norme dettagliate circa l’accesso e l’uscita. Il mondo è in guerra, si tratta di un’operazione di massima segretezza, e perfino le informazioni condivise con i familiari devono essere molto limitate: agli scienziati verrà proibito di parlare di lavoro con le proprie mogli. Il parallelismo con il mito classico viene confermato anche dal fatto che, così come Psiche attendeva l’imbrunire per ricevere in visita l’amato, anche Laura può incontrare il suo uomo solo a fine giornata, una volta chiuso il misterioso laboratorio. 
Al pari della mitologica figura che una sera decise di avvicinare un piccolo lume al proprio amante, mentre lui dormiva, per scorgerne i lineamenti e coglierne l’identità, così Laura, esausta, sceglie la strada della disobbedienza: con modalità non certo convenzionali verrà a conoscenza del fatto che all’interno di quel laboratorio sarebbe presto stata creata la bomba atomica. 
La moglie, incursione in una dimensione segnata dal compromesso e dal bisogno, da parte di chi detiene il potere, di avere al proprio servizio menti libere e brillanti; precisa condizione che induce l’uomo di scienza ad una scissione tra la propria genialità e le infinite ripercussioni etiche di un dato agire.

Produzione Teatro dell’Elfo, di e con Cinzia Spanò diretta da Rosario Tedesco, per la stagione Santa Cultura in Vincoli 17.18 appuntamento con La moglie mercoledì 4 aprile alle 20.45: biglietti a Euro 14 ed Euro 12 con info e prenotazione allo 011.52.17.099 o su www.teatriindipendenti.org.