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Falstaff (regia di Damiano Michieletto)
regia di Damiano Michieletto
Arrigo Boito (Libretto), Giuseppe Verdi (Autore), Damiano Michieletto (Regista), Giuseppe Verdi (Musiche), Zubin Mehta (Direttore d'orchestra), Paolo Fantin (Scenografia), Carla Teti (Costumi), Alessandro Carletti (Luci), Roland Horvath (Video), Francesco Demuro (Cantante), Annalisa Stroppa (Cantante), Francesco Castoro (Cantante), Gabriele Sagona (Cantante), Carlo Bosi (Cantante), Carmen Giannattasio (Cantante), Yvonne Naef (Cantante), Ambrogio Maestri (Cantante), Giulia Semenzato (Cantante), Massimo Cavalletti (Cantante),
Falstaff è l'ultima opera di Giuseppe Verdi. Il libretto è di Arrigo Boito. Fu tratto da Le allegre comari di Windsor di Shakespeare, ma alcuni passi furono ricavati anche da Enrico IV, il dramma storico nel quale per la prima volta era apparsa la figura di Sir John Falstaff. Damiano Michieletto ambienta l’opera all’interno di Casa verdi. La casa di riposo voluta da verdi per gli anziani musicisti indigenti. 
L'anziano e corpulento Sir John Falstaff, alloggiato con i servi Bardolfo e Pistola presso l'Osteria della Giarrettiera, progetta di conquistare due belle e ricche dame: Alice Ford e Meg Page. A questo scopo invia alle due comari altrettante lettere d'amore perfettamente identiche. La circostanza scatena lo sdegno e l'ilarità di Alice e Meg che, insieme alla comare Quickly e a Nannetta (la figlia di Alice, innamorata del giovane Fenton, ma promessa dal padre al pedante Dottor Cajus), progettano una burla ai danni dell'impudente cavaliere, tale da togliergli la voglia di atteggiarsi ad ardente seduttore. Dal canto loro, Mastro Ford e il Dottor Cajus, informati dai servi di Falstaff delle intenzioni del padrone, si preparano a contrastarlo ideando a loro volta uno scherzo all'insaputa delle donne, finché tutti, uomini e donne, si coalizzeranno per giocare a Falstaff l'ultima spettacolare burla. Finalmente Falstaff riconosce il servo Bardolfo e comprende di essere stato, una volta ancora, gabbato e, ritrovata l'antica baldanza, detta la morale della storia: «Tutto nel mondo è burla».
  • Recensione
    Recensione di: Falstaff
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