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Si riflette e si ricorda con `Il lavoro di vivere` e `Tante facce nella memoria`.
Torino: da martedì 17 a domenica 22 gennaio 2017, la parola di Hanoch Levin e l’eccidio delle Fosse delle Ardeatine.
Per la stagione dello Stabile torinese al Teatro Gobetti andrà in scena Il lavoro di vivere, pièce dell’israeliano Hanoch Levin che la regista Andrée Ruth Shammah porta in scena per il Teatro Franco Parenti avvalendosi dell’interpretazione di Carlo Cecchi, Fulvia Carotenuto e Massimo Loreto: “una notte un uomo si alza inquieto - è scritto nella presentazione - si interroga su chi gli dorma al fianco, fantastica su improbabili fughe con altre donne, poi infierisce sulla moglie, vomita rancori repressi, la butta a terra”. L'improvvisa apparizione dal nulla di un visitatore, un amico, coincide con la richiesta di un’aspirina, in realtà pretesto per inizare iuna conversazione su cui si riflette il rancore tra i due coniugi: di parola in parola l'ospite se ne andrà non prima di aver dimostrato come sia stata la paura della solitudine ad averli inchiodati per trent’anni l’uno all’altra, abbandonandoli alla loro amarezza. In bilico tra sarcasmo e disperata ironia, la parola di Levin, drammaturgo israeliano apprezzato e rappresentato in Europa, prematuramente scomparso nel 1999, si afferma sulla scena con la forza di un umorismo spietato rivolto non tanto agli eroi del nostro tempo, quanto agli ultimi, ai perdenti, ad un’umanità detentrice di una vena poetica in grado di renderli universali ed indimenticabili.
Nei medesimi giorni alle Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri spazio a Tante facce nella memoria, progetto di teatro civile a cura di Francesca Comencini e Mia Benedetta, quest’ultima anche in scena con Bianca Nappi, Carlotta Natoli, Lunetta Savino, Simonetta Solder e Chiara Tomarelli: concerto di sei voci tutte al femminile per ricordare il tragico eccidio delle Fosse delle Ardeatine, drammatica esperienza storica e civile che non perde vigore a distanza di settant’anni. “Come nel montaggio di un film - è scritto nella presentazione - si compone un racconto a sei voci che indagano le tragiche ore che hanno preceduto l’eccidio delle Fosse Ardeatine, i giorni angosciosi che lo seguirono, i silenziosi anni dopo la notizia dell’eccidio”. Un’occasione per riaffermare l’importanza del significato di quella libertà pagata a caro prezzo, condizione costruita e perseguita sul sacrificio e sulla Resistenza. Nel resoconto della rappresaglia che vide il 24 marzo 1944 le truppe tedesche rastrellare e uccidere trecentotrentacinque uomini in risposta all’attentato dei Gap contro un convoglio tedesco, ritornerà alla memoria il dramma di intere famiglie che persero madri, mogli, figlie, compagne di lotta partigiana, innocenti vittime di uno dei più efferati atti di violenza e malvagità umana che la storia recente possa ricordare.
Per Il lavoro di vivere e Tante facce nella memoria repliche martedì, giovedì e sabato alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20.45, domenica alle 15.30: biglietti ad Euro 27 ed Euro 24 con info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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