Composta negli ultimi anni del sedicesimo secolo ed ambientata a Messina, Molto rumore per nulla è perfetta sintesi di tragico e comico dove le tematiche principali della vicenda saranno palesi ed evidenti solo quando il nulla del titolo assumerà un dichiarato significato: "il nulla - scrive Silvio Peroni - può essere interpretato come analogo dell’amore, o analogo dello spiare, oppure può significare l’annosa opposizione di due elementi antitetici. Un nulla che crea un gioco di doppi e di mascheramenti che confondono continuamente l’apparenza e la realtà, sia collettiva che personale". Come da prassi in molte opere del suo autore, anche in Molto rumore per nulla spazio alle immancabili schermaglie amorose tra i personaggi con travestimenti, scambi di persona, funambolismi linguistici all’interno di un meccanismo dialogico in cui, spesso, gli stessi protagonisti rimangono intrappolati in un gioco di specchi come se non riuscissero a discernere realtà dall’apparenza, l’agire dal parlare.
Incomprensioni e giochi verbali che Shakespeare sembra conoscesse assai bene se è vero che su questi elementi ha fondato molte delle sue fortune in alcune commedie di successo: "una parola male espressa o male interpretata nel rapporto amoroso - conclude Peroni - può generare gelosie o peggio ancora vendette. Una parola fraintesa o manipolata all’interno di una società può scatenare una violenza collettiva. Anche la Legge, il diritto, tutto quello che determina le nostre vite quotidiane e la nostra coesistenza sociale si basa sul significato di una parola": ed allora spazio a questa rilettura di un meccanismo teatrale pressoché perfetto di cui Silvio Peroni, in collaborazione con Emanuele Aldrovandi che ne firma traduzione ed adattamento, intende riaffermare l’attualità all’interno di un impianto corale in cui proprio il significato ancestrale del verbum, della parola, viene scandagliato. Obiettivo finale sarà dimostrare come la semplice successione di alcune lettere possa essere un nulla in grado di condurre all’altare come alla polvere, di elevare o di distruggere, chiudendo così l’ideale cerchio secondo cui, tanto ai tempi di Shakespeare quanto nella nostra confusa contemporaneità, il destino di un singolo può essere fortemente influenzato dalla lettura o dall’ascolto di una parola, anche quando questa non sembra essere altro che il nulla.
Produzione Teatro Stabile di Torino–Teatro Nazionale, con regia di Silvio Peroni ed adattamento e traduzione di Emanuele Aldrovandi, Molto rumore per nulla di William Shakespeare vedrà in scena Elena Aimone, Lorenzo Bartoli, Vittorio Camarota, Marta Cortellazzo Wiel, Jacopo Crovella, Christian di Filippo, Fabrizio Falco, Maria Lombardo, Sara Putignano, Marcello Spinetta, Andrea Triaca e Jacopo Venturiero: un mese di repliche al Teatro Carignano dal martedì alla domenica alle 21 con biglietti ad Euro 15 ed Euro 10 ed info allo 011.51.69.555, all’800.235333 o vendita online su www.teatrostabiletorino.it.
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