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L'arte performativa di HO VISTO UNA STATUA PIANGERE
a cura di Roberto Canavesi
Jacopo Della Rocca e Tommasina Giuliasi, in arte Nuda Vista, firmano un progetto itinerante nello spazio pubblico
Giovani ed arrabbiati, delusi e preoccupati: questo l'identikit di un'ampia fetta della comunità che nelle ultime settimane ha scelto di occupare piazze e luoghi pubblici per testimoniare il suo malessere rispetto alla preoccupante situazione del nostro pianeta: tra le molte forme di protesta, segnaliamo l'impegno di due giovani artisti, Jacopo Della Rocca e Tommasina Giuliasi, anime fondanti del collettivo Nuda Vista, artefici del progetto Ho visto una statua piangere, esperimento di arte attiva nello spazio pubblico realizzata con la proiezione notturna di immagini e flussi di luce sulle superfici dei monumenti, generando l'effetto visivo di lacrime che solcano volti e corpi di pietra.

"Quello che accade nel mondo - spiegano Della Rocca e Giuliasi - smuove e commuove il patrimonio statuario: le lacrime di luce sono un appello alla pace e alla giustizia sociale e un forte richiamo all'attenzione rispetto a cosa sta succedendo nel mondo e a quelle che ormai sembrano attese conseguenze anche su di noi": oggetti immutabili e fissi, nelle intenzioni dei promotori del progetto i monumenti e le statue diventano testimoni del contemporaneo, portatori di un messaggio spirituale di dolore entrando in una sorta di immaginaria empatia con le sofferenze dei popoli.

Unendo la loro formazione teatrale e multimediale, Della Rocca e Giuliasi si propongono di trasformare la fissità del monumento in un atto politico e poetico: originale modalità per l'urgente richiamo all'attenzione rispetto a quanto sta succedendo nel mondo, senza tralasciare quelle che ormai sembrano essere le attese conseguenze: progetto itinerante lungo tutto lo stivale italico, Ho visto una statua piangere dallo scorso 2 ottobre vede ogni sera una città diversa coinvolta, con le statue trasformate in soggetti per un intervento artistico site specific realizzato nel pieno rispetto delle leggi vigenti, per nulla invasivo per il monumento interessato. "Il tutto - concludono i due artisti - non prevede alcun contatto fisico con le statue: la proiezione, annunciata alla cittadinanza solo in prossimità dell'evento un paio di ore prima, avviene a distanza ed ha una durata massima di 60 minuti".
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