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Malavita e arte contemporanea abitano il mondo di CIARA. LA DONNA GIGANTE
a cura di Roberto Canavesi
Roberta Caronia nella prima italiana della piéce del drammaturgo scozzese David Harrower
Torino, all’Area X, da martedì 22 marzo a domenica 3 aprile 2022
Giano bifronte dal grande fascino, creatura sensibile e determinata nel dirigere con successo una piccola galleria d’arte contemporanea a Glasgow, ma anche figlia di un importante gangster, moglie di un criminale in ascesa e sorella di un tossicomane alla deriva, la Ciara dello scozzese David Harrower è "donna gigante" in grado di mantenere relazioni con l’alta borghesia della sua città, al pari di un rapporto autentico e profondo coi suoi artisti.

In scena per due settimana all’Area X di Torino, spazio multidisciplinare in pieno centro città, Ciara. La donna gigante è la nuova scommessa teatrale della Fondazione TPE che per l’atteso progetto si affida alla regia di Elena Serra ed all’interpretazione di Roberta Caronia: presentato in anteprima al Traverse Theatre di Edimburgo nell’agosto 2013, sei anni prima del primo reading italiano curato da Valter Malosti nella cornice di TREND - Nuove Frontiere della Scena Britannica, il monologo di Harrower scava nelle profonde contraddizioni della protagonista, presentando personaggi ed avvenimenti attraverso la lente di un rapporto violento e travolgente con gli uomini della sua vita, in particolare con il grande pittore decaduto che lei stessa riporta agli onori della cronaca, Alan Torrence.
"David Harrower - spiega la regista Elena Serra - dà un’interpretazione inedita del ruolo dell’arte nella società facendo del suo Alan Torrence un Tiresia contemporaneo in grado di divinare il destino inconsapevolmente, ma in modo assolutamente preciso. Leggere i segni invece è responsabilità di chi osserva i suoi quadri. Come nei racconti degli antichi gli uomini stentano a comprendere e ad accettare eppure sono attratti dalla profezia”. E se le parole dell’interprete sono gli strumenti per definire i contorni di un intreccio fatto da rapporti, luoghi e sentimenti portando alla ribalta i temi del patriarcato, del potere e della violenza, l’azione della regista si indirizza nel far risaltare l’inconscio, il non detto, perchè è proprio nei suoi confini che si troveranno i fantasmi di una vita intera: un’esistenza tormentata, quella di Ciara, segnata in maniera indelebile dalla scomparsa di quel fratello Ciran che continua a esistere dentro di lei, come se lo avesse fagocitato per continuare a tenerlo vicino. E sarà proprio l’arte, nello specifico due quadri di Alan Torrance, Il giovane macellaio e La donna gigante, a scardinare i fragili equilibri della donna, rendendola "grande" al termine di un sofferto percorso di accettazione di sé stessa che, dopo averla pacificata, le darà piena consapevolezza della sua condizione di essere umano.

Se a Roberta Caronia sarà affidato il non semplice compito di far vivere una figura epica intimamente contesa tra la tensione salvifica dell’arte e l’incancellabile eredità della colpa dei padri che ricade sui figli, al performer Isacco Venturini toccherà formalizzare gli aspetti sottointesi e ineffabili di cui il testo si nutre, partitura monologante ambientata in una città, la Glasgow di Harrower, che scossa dai pericolosi incroci fra arte, mafia e riciclaggio, nell’immaginario collettivo sarà identificabile in una metropoli d’oggi del Nord Italia.

Produzione TPE–Teatro Piemonte Europa, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Ciara. La donna gigante di David Harrower sarà diretto da Elena Serra ed interpretato da Roberta Caronia e Isacco Venturini: due settimane di repliche all’Area X in via san Francesco d’Assisi 12 tutte le sere alle 21, il mercoledì alle 19.30, la domenica alle 17, con biglietti a Euro 25 ed Euro 17. Info al 011.56.34.352 o su www.fondazionetpe.it.
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