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Il fast fashion raccontato dalle acrobazie di Delia Ceruti
a cura di Roberto Canavesi
Nell’anniversario del crollo del Rana Plaza si riflette sul mondo del lavoro
Torino, su www.niceplatform.eu, sabato 24 aprile 2021
Il 24 aprile 2013 è data che forse alle maggior parte delle persone dice poco, anche se dovrebbe richiamare alla memoria una delle più immani tragedie legate al mondo del lavoro: in quel giorno, infatti, alla periferia di Dhaka, capitale del Bangladesh, si sbriciolò come un grissino il Rana Plaza, imponente edificio con all’interno numerose fabbriche di abbigliamento legate ad alcuni grandi nomi della moda mondiale, Benetton, Primark, Mango ed Auchan. Il bilancio fu terribile, 1.134 morti e più di 2.500 feriti tra uomini e donne costrette a lavorare in condizioni disumane. 

Al dramma del Rana Plaza l’artista circense Delia Ceruti, utilizzando la tecnica della sospensione capillare e delle cinghie aeree, dedica il suo traSh-Il grande peso della moda a piccoli pezzi, prossimo titolo della stagione Solointeatro, realizzata da Fondazione Cirko Vertigo su idea di Caterina Mochi Sismondi, per la serata in diretta streaming sabato 24 aprile sulla piattaforma www.niceplatform.eu: "l’idea dello spettacolo è nata nel 2019 - racconta l’acrobata - ma si è sviluppata per lo più negli ultimi mesi. Sono partita da una statistica pubblicata da Greenpeace secondo la quale in Europa si acquistano circa 16 chili di vestiti a testa: i peggiori sono l’Italia e il Regno Unito". La corsa al vestito a buon prezzo, esito finale di un processo produttivo che mette a serio rischio l’ambiente e la vita di migliaia di lavoratori sfruttati nelle aree più povere del mondo, è immaginata dalla Ceruti come dolorosa piaga del presente, maniaca compulsiva con i consumatori impegnati in una sfrenata corsa all’acquisto, del tutto ignorando il sotterraneo che si nasconde dietro questo o quel capo di moda. 

Da qui l’idea di realizzare un progetto, elaborato nella settimana di residenza torinese al Teatro Café Muller, che mantenga desta l’attenzione sulla piaga del fast fashion per la quale allo spettatore è inevitabilmente riservato un ruolo di indiretto coprotagonista nella veste di tassello di un meccanismo economico legato ad un’industria fondata sulla produzione di oggetti che velocemente transitano dalla fabbrica alla passerella, dal consumatore alla spazzatura: "con il lockdown - conclude la Ceruti - è cambiato il canale di acquisto di molte persone, perché sono aumentati esponenzialmente gli acquisti on line, ma non il fenomeno: il consumismo è rimasto invariato. Il fast fashion è un tema che riguarda tutti. Cosi come riguarda tutti l'importanza politica, sociale, ed ecologica, di ogni acquisto che facciamo"
Il racconto denuncia prender forma con l’artista sospesa per aria intenta ad utilizzare come contrappeso il quantitativo medio di abiti acquistati in un anno da una persona in Europa: dai numeri alla realtà, nella performance acrobatica di Delia Cerruti il fast fashion acquisisce un volume misurabile e visibile chiamando in causa lo spettatore/consumatore. Un’impegnativa prova per una versatile artista specializzata in discipline aeree in grado di muoversi con straordinaria naturalezza tra corda e trapezio dance, tessuti, sospensione capillare ma anche danza aerea e trampoli.

Ideato ed interpretato da Delia Ceruti per traSh-Il grande peso della moda a piccoli pezzi appuntamento sabato 24 aprile alle 21 con visione in streaming sul sito www.niceplatform.eu dove saranno presenti le informazioni per acquisto biglietti ad Euro 5.
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