immagine home.jpg
Lo sguardo contemporaneo sulla cruda violenza dell’ORESTEA
a cura di Roberto Canavesi
La trilogia di Eschilo diretta da Davide Livermore in due differenti spettacoli, o in forma di maratona…
Torino, al Teatro Carignano, da martedì 28 marzo a giovedì 6 aprile 2023
Congegno teatrale prossimo alla perfezione, unica partitura nel suo genere ad essere arrivata fino a noi nella sua integrità, l’Orestea formata da Agamennone, Coefore ed Eumenidi è la trilogia più cruda e violenta della tragedia classica: pensare ad una sua vita scenica al giorno d’oggi richiede da un lato estrema cura nel manipolare il millenario dato epico, dall’altro permette, se non esige, una buona dose di sperimentazione per allineare il messaggio originario con i tempi moderni.

Non stupisce quindi che Davide Livermore per la sua rilettura realizzata con un numeroso ed affiatato cast (tra i tanti ricordiamo Laura Marinoni, Anna Della Rosa, Olivia Manescalchi, Linda Gennari, Stefano Santospago e Sax Nicosia), in scena a sere alterne al Teatro Carignano per la stagione dello Stabile torinese con maratona nel fine settimana, abbia pensato ad un’ambientazione tanto fastosa quanto decadente in pieno stile Anni Trenta con ledwall che trasmettono immagini spettrali e minacciose, ed una sofisticata partitura musicale: in questa cornice visiva e sonora rivivrà un testo imponente e complesso che fa i conti con la vendetta e la giustizia, con il maschile e il femminile, con la città e con lo sfaldamento della società. 

"Il nodo dell’Orestea - spiega Livermore - è la parola giustizia, perché questa onda di dolore e di sangue è esemplare e si può arrestare semplicemente con le leggi e con un tribunale imparziale che è il più straordinario risultato che l’umanità è riuscita a realizzare nella sua storia”. E cosi, senza voler forzare la mano in termini di ammodernamento, spazio a due momenti distinti, Agemennone e Coefore/Eumenidi, segmenti indipendenti di un trittico che il regista torinese immagina come esortazione a riprendere le maglie della società, dello stare assieme, proprio in un’epoca storica in cui una guerra rimbomba alle porte dell’Europa e la pandemia sembra dare finalmente una tregua: "in un momento storico come questo - conclude Livermore - in cui non siamo più abituati a essere comunità, la parete specchio che chiude il primo capitolo, Agamennone, fa interagire il pubblico con l’azione scenica, lo include nella scenografia, racconta il suo ruolo di agente dell’atto teatrale".

A sere alterne rivivranno prima la saga dell’Agamennnone, rilettura in un’ambientazione anni ’30, con tanto di riferimento ai regimi totalitari, della scia di sangue che vedrà cadere il sovrano sotto i colpi di Clitemnestra e dell’amante Egisto: a seguire il dittico Coefore/Eumenidi ambientato a dieci anni dalla morte di Agamennone, con Elettra piangere il padre in attesa del ritorno del fratello Oreste, spinto da Apollo a tornare ad Argo per vendicare la morte del sovrano. Perseguitato dalle Erinni per l’assassinio della madre Clitemnestra e del complice Egisto, il giovane Oreste vagherà fino al tribunale dell’Aeropago, dove con la complicità di Apollo e il voto di Atena, verrà assolto mentre le vendicative Erinni si trasformano in benevoli divinità, le Eumenidi.

Produzione Teatro Nazionale di Genova ed INDA Istituto Nazionale del Dramma Antico, Orestea diretta da Davide Livermore sarà in scena in forma di "maratona" sabato 1 e domenica 2 aprile a partire dalle 17 e dalle 15.30: singolarmente Agamennone da martedì 28 a venerdì 31 marzo, Coefore/Eumenidi da martedì 4 a giovedì 6 aprile, al Teatro Carignano martedì e giovedì alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20.45, con biglietti ad Euro 37 ed Euro 34. Info allo 011.51.69.555 o all’800.235333 con vendita online su www.teatrostabiletorino.it.
  • Coefore-Eumenidi (Laura Marinoni) ph Tommaso Le Pera.jpg
    Coefore-Eumenidi (Laura Marinoni) ph Tommaso Le Pera.jpg
    archivio
    cookie law
    privacy