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La caccia alle streghe de IL CROGIUOLO di Arthur Miller
a cura di Roberto Canavesi
Inaugurazione della Stagione 2022/23 dello Stabile torinese con il dramma diretto da Filippo Dini
Torino, al Teatro Carignano, da lunedì 3 a domenica 23 ottobre 2022
Quando la delazione e la calunnia entrano nei meccanismi del viver civile le conseguenze sono un invitabile corto circuito destinato a travolgere tutto e tutti, a sfociare in intolleranza e violenza: questo, in estrema sintesi, il messaggio che Arthur Miller affida nel 1953 a Il crogiuolo, dramma dalle tinte forti che Filippo Dini dirige ed interpreta insieme ad un nutrito cast per l’inaugurazione della stagione 2022/2023 dello Stabile torinese in programma per tre settimane di repliche al Teatro Carignano.

Se è vero che ad esser messa alla berlina è la società a stelle e strisce, è altrettanto innegabile come l’impietosa istantanea si possa comodamente estendere a qualsivoglia altro contesto per il ritratto di una comica demenza del secondo Dopoguerra e dei suoi tragici esiti attraverso la storia di uno degli episodi più misteriosi della storia americana, la caccia alle streghe avvenuta a Salem, in Massachusetts nel 1692: "a Salem - spiega Filippo Dini - tutto ebbe inizio dallo strano comportamento di un paio di adolescenti, che forse manifestavano solo la difficoltà di molte loro coetanee di tutte le epoche a superare quella terribile e beata età in cui si lotta furentemente per diventare adulti, desiderando la morte del fanciullo che ci tiene ancorati all’innocenza". Impossibilitati a trovare ragioni per cosi dire scientifiche ai loro bizzarri atteggiamenti, i medici rimandarono la faccenda alle autorità civili ed al pastore per un dibattito che presto sfociò nella consapevolezza di come le ragazze, accusate di essere preda di un maleficio, si videro costrette ad accusare altre persone dello stesso villaggio di averle stregate, innescando così un effetto a catena di un’intera comunità con conseguente processo per 144 persone e 19 esecuzioni mediante impiccagione.

Scritto in pieno Maccartismo, quando al pari di tanti altri artisti e intellettuali Arthur Miller fu messo "sotto osservazione" dalla Commissione per le attività antiamericane, prima sotto la presidenza Truman, poi sotto quella di Eisenhower, Il crogiuolo è da leggersi come coraggiosa trasposizione di una vicenda privata in quella di Salem, metafora che ben si presta per raccontare il nostro contemporaneo: chi non faceva i nomi di altri simpatizzanti comunisti, infatti, veniva accusato di oltraggio e oltre a passare qualche guaio con la giustizia, avrebbe visto la fine della propria carriera di artista o intellettuale. Miller resistette e, quando venne interrogato qualche anno dopo aver scritto Il crogiuolo, si trincerò nel più assoluto silenzio, riuscendo nell’immediato futuro ancora a lavorare con discreto successo: "Arthur Miller – conclude Dini - ha proiettato il suo mondo nella Salem della caccia alle streghe, attestandone le similitudini prima, e restituendo forza disgregatrice a quel sistema, poi. A noi non rimane che raccogliere le nostre forze più pure e potenti, la massima lucidità di pensiero e la più forte volontà di azione, per poter raccontare questa storia".
Dalle psicosi del passato a quelle attuali, figlie di un conflitto tanto inaspettato quanto insano, il passo sembra essere breve: la pandemia prima, e la guerra poi, ciascuno a suo modo hanno generato differenti forme di follia ed isteria, mentale ed intellettuale, portando alla ribalta nuove forme di delirio capaci di minare in profondità il nostro vivere quotidiano con effetti mortiferi, per il nostro pensiero oltre che per l’ambiente che ci circonda.

Produzione Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, dal Teatro Stabile di Bolzano e dal Teatro di Napoli - Teatro Nazionale con il sostegno della Fondazione CRT, in accordo con Arcadia & Ricono Ltd e per gentile concessione di ICM partners c/o ICM Partners c/o Concord Theatricals Corporation, Il crogiuolo di Arthur Miller nella traduzione di Masolino D’Amico sarà diretto da Filippo Dini con in scena Virginia Campolucci, Pierluigi Corallo, Gennaro Di Biase, Andrea Di Casa, Filippo Dini, Didì Garbaccio Bogin, Paolo Giangrasso, Fatou Malsert, Manuela Mandracchia, Nicola Pannelli, Fulvio Pepe, Valentina Spaletta Tavella, Caterina Pieghi ed Aleph Viola: repliche al Teatro Carignano fino a domenica 23 ottobre il martedì, giovedì e sabato alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20.45, domenica alle 15.30. Biglietti ad Euro 37 ed Euro 34. Info allo 011.51.69.555 o all’800.235333 con vendita online su www.teatrostabiletorino.it.
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