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Da Karl Marx alle donne transgender per la settimana di FTT-Fertili Terreni Teatro
a cura di Roberto Canavesi
Doppio appuntamento settimanale per il cartellone condiviso torinese
Torino, a OFF TOPIC e Tedacà bellARTE, da giovedì 17 a domenica 20 novembre 2022
Entra decisamente nel vivo la programmazione condivisa di FTT-Fertili Terreni Teatro che in due dei suoi spazi ospita una doppia proposta settimanale: si parte ad a OFF TOPIC giovedì 17 e venerdì 18 novembre alle 21 con la prima regionale di Non mi serve niente, testo di Manlio Marinelli, diretto da Luca Mazzone, con Antonella Delli Gatti protagonista nella produzione del Teatro Libero di Palermo.
Partendo dalle Opere filosofiche giovanili di Karl Marx, utilizzate per un’analisi sulla situazione economica e non solo dei giorni nostri, Marinelli intraprende un percorso che passa in rassegna la sofferenza della società contemporanea, parte viva di quel contesto sociale cosiddetto liquido che a dispetto del nome galleggia in una "melma sociale" destinata a soffocarlo in nome della più formidabile macelleria esistenziale degli ultimi cinquant’anni. "Tra gli anni ’80 del Novecento e gli anni dieci di questo secolo - è scritto nella presentazione - il PIL in quota ai profitti d’impresa ha guadagnato 8 punti, cioè 120 miliardi di euro all’anno. Una ricchezza finita in utili e non in salari, diseguaglianza di reddito che si è allargata enormemente e redditi dei lavoratori precipitati": un’anomalia alla base di forti diseguaglianze sociali che si abbattono sull’ampia fetta di società destinata a pagarne il prezzo in termini di qualità della vita ed ordine sociale.

Spostandoci a Tedacà bellARTE, sabato 19 e domenica 20 novembre alle 19, Alessandro Sesti per il Centro Teatrale MaMiMò firmerà drammaturgia e regia di House we left, progetto portato in scena da Cecilia Di Donato e Andrea Tocci, con i musicisti Debora Contini e Filippo Ciccioli, in cui si racconta la storia di alcune donne transgender che hanno lasciato le case natìe a causa di errori commessi durante le loro vite: uscite da quello che è stato per tanto tempo l’habitat naturale, le protagoniste si trovano ora a vivere in un carcere diventato a tutti gli effetti la loro nuova dimora. "A cosa serve un carcere oggi - scrive Sesti - se invece di rieducare toglie dignità ai detenuti? Come si può reinserire nella società un carcerato cui è stata tolto ogni diritto? Donne che smettono di sentirsi donne, ma consapevoli di essere li perché colpevoli. Nessuna scusa, nessuna giustificazione".
La consapevolezza della colpa viaggia di pari passo con la volontà di riscatto, con il legittimo desiderio di vivere una seconda opportunità per poter tornare a rivestire un ruolo attivo nella società: richiamo al titolo di un brano dei Greasy Kingdom, band glam rock che accompagna la protagonista nella narrazione, House we left è racconto riferito dagli occhi di Cecilia Di Donato, artista ma soprattutto testimone diretta con un vissuto di incursioni laboratoriali nelle carceri dove si è imbattuta in prima persona nella realtà oggetto del racconto. Seguendo l’itinerario di testimonianze ci si potrà render conto come la performance sia in realtà un grande contenitore al cui interno trovano spazio storie ma anche domande, un pezzo di noi che, non potendo esser catalogato in rigidi schemi, lascia aperta la porta a interrogativi di interesse collettivo.

Per Non mi serve niente e House we left biglietti ad Euro 11 ed Euro 9 acquistabili in modalità online direttamente sul sito https://www.ticket.it/festival/nudi---stagione-2022-2023.aspx: informazioni ed assistenza all’email biglietteria@fertiliterreniteatro.com o al numero 334. 86.55.865.
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