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CLEOPATRAS, l’ultima sovrana d’Egitto nel cuore della Brianza
a cura di Roberto Canavesi
Anna Della Rosa ripercorre vita, passioni e amori della regina egizia
Torino, al Teatro Astra, da martedì 5 a domenica 10 ottobre 2021
Nella vita artistica di molti registi ci sono autori che da sempre esercitano un interesse particolare, pretesto per incontri in differenti momenti del proprio percorso creativo spesso pronti a risolversi in indiscussi successi per la scena: è questo il caso di Giovanni Testori per Valter Malosti, con l’attore e regista torinese non nuovo a imbattersi nella struggente ed impegnativa parola del drammaturgo lombardo del cui teatro ha già avuto modo di proporre alcune tra le più belle pagine: dopo l’installazione realizzata nel 2002 nella chiesa di San Bernardino a Ivrea, casa del tramezzo affrescato da Martino Spanzotti sul quale Testori ha scritto uno struggente capolavoro letterario di critica d’arte, è stata la volta di Maddalene e de L’Arialda, de La Monaca di Monza ed ora della Cleopatràs che Anna Della Rosa, dopo il debutto dello scorso settembre al Teatro Carignano, porta in scena per una settimana nella sala di casa del Teatro Astra.

Insieme ad Erodiàs e Mater Strangosciàs nucleo fondante dei Tre Lai, testamento ultimo dello scrittore milanese, in Cleopatràs si reinventa l’Egitto romano di Shakespeare inserendolo nella topografia dell’amata Valassina con l’amato l’Antonio diventare un inedito Tugnàs: "del testo - scrive Malosti - esistono vari manoscritti e ad alcuni dattiloscritti con correzioni d’autore. È stato di grande ispirazione vedere tutte le variazioni contenute in una serie di versi, specie quelli più tormentati: una sorta di testo parallelo sotterraneo e ricchissimo, un fiume che scorre sotto terra e che ogni tanto si affaccia in superficie".
L’inconfondibile capacità inventiva a livello linguistico di Testori risalterà in un testo dominato da una figura che, se all’inizio sembra avere contorni fantastici ed eterei, sempre più arriva ad acquistare una dimensione terrena e sensuale, sull’orlo di una straziante e perturbante ironia: il suo congedo dalla vita è l’addio di "una grande regina", gran signora e soubrette al tramonto di un’esistenza grandiosa, ricca di eros e di amore, di soldi ma anche di tenerezza, di cui si riavvolge il nastro con la sfilata delle immagini e dei suoni salienti. Dopo essersi accompagnata all’amato Tugnàs, la donna attende ora l’ultimo viaggio per raggiungerlo in quell’ideale aldilà che tanto spera non si debba risolvere in un’anonima "merdità".

Assoluta fedeltà al dettato originario, ma anche qualche libertà come richiamo alle diverse varianti che lo stesso Testori inserì: e così, se nella tragedia scespiriana il personaggio che portava il cestino con l’aspide era sboccato e infernale, forse un’immagine del diavolo, nella rilettura proposta non sarà una sagoma di lamiera "culurada" come scritto nel testo originale, ma un ragazzo in carne ed ossa, figura accessoria ma non secondaria che si inserisce in un contesto scenografico astratto ed al tempo stesso concreto, studio televisivo, tomba e stanza d’albergo con un spiccato cromatismo ed installazioni visive e sonore a scandir il trascorrere del tempo.

Produzione TPE–Teatro Piemonte Europa e Festival delle Colline Torinesi diretta da Valter Malosti, Cleopatràs di Giovanni Testori sarà interpretato da Anna Della Rosa, con la partecipazione alternata di Marcos Vinicius Piacentini ed Aron Tewelde: una settimana di repliche al Teatro Astra tutti i giorni alle 21, mercoledì 22 alle 19.30, domenica 26 alle 17, con biglietti a Euro 25 ed Euro 17. Info al 011.56.34.352 o su www.fondazionetpe.it.
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