Da un clima iniziale di serenità si passa ben presto alla consapevolezza di presenze misteriose ed avvenimenti terrificanti, proiezioni della mente o reali circostante che la donna evoca alimentando un vortice di sospetti e dubbi, di timori e speranze, che la trascineranno alla ricerca di un’impensata verità dagli indecifrabili confini: "fin dalle prime pagine - racconta Malosti - viene da chiedersi se non sia opportuno dubitare di quello sguardo e soprattutto di quella sua confessione, alla quale non vorremmo credere, incapaci come siamo di accettare il pensiero che il male esiste e che, quando si manifesta, è sempre tutt’altro che gradevole".
Un racconto a più voci con la donna letteralmente abitata dalle presenze evocate per quello che è un viaggio nella coscienza umana che porterà lo spettatore a porsi riflessioni e domande, a interrogarsi in un’atmosfera sferzata dalla presenza di demoni e incubi sottolineata dal progetto sonoro e dalle luci di Gup Alcaro: "in questo racconto noir di James - conclude Irene Ivaldi - la governante è il perno della vicenda, eppure non viene mai nominata, rimane senza nome nell’intera novella. L’autore dunque non la giudica, e non darle un nome, un’identità, significa proprio volerla sospendere. Ella sembra perciò una specie di figurina ritagliata nel nero, una sagoma".
Produzione Teatro di Dioniso e Festival delle Colline Torinesi diretta da Valter Malosti, suo anche l’adattamento, Il giro di vite di Henry James sarà portato in scena da Irene Ivaldi: repliche al Teatro Astra venerdì 19 e sabato 20 novembre alle 21, domenica 21 novembre alle 17, con biglietti a Euro 25 ed Euro 17. Info al 011.56.34.352 o su www.fondazionetpe.it.
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