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Alla Fondazione TPE si fa teatro A PORTE APERTE
a cura di Roberto Canavesi
Il Teatro Astra apre i suoi spazi alle realtà del territorio
Torino, al Teatro Astra, da martedì 16 a domenica 21 maggio 2023
Realtà di respiro nazionale, la Fondazione Teatro Piemonte Europa è da sempre attenta alla vita teatrale del territorio torinese come dimostra il ciclo A porte aperte che ospita in settimana un paio di proposte di due compagnie torinesi per un focus sulla sempre viva creatività locale: si parte martedì 16 alle 21, in replica l'indomani alle 19.30, con Benji, produzione Associazione Baretti dal testo della drammaturga ed attrice americana Claire Dowie con Olivia Manescalchi diretta da Lorenzo Fontana.
"In scena la sola attrice - spiega Fontana - con due sedie affronta una percorso a metà sorta tra confessione, intervista e testimonianza, rivolta al pubblico nella maniera più diretta possibile. Una confessione dolorosa e intima, la condivisione di una storia terribile, scomoda e commovente": vincitore del Premio Time Out nel 1988, il testo regala un personaggio pronto a spalancare finestre  sulla propria vita senza filtri né pregiudizi, raccontando con grande lucidità dei suoi malesseri come di ricordi d’infanzia legati alla famiglia, dei primi giochi innocenti con la sua amica immaginaria. Nel sofferto e disperato tentativo di farsi capire da chi la circonda, prende forma un viaggio che tanto sa di resa dei conti finale, prima con sé stessa e poi con il mondo che la circonda, realizzato con un linguaggio dai toni quotidiani per quanto attraversato da una componente ossessiva soprattutto nelle descrizioni più dettagliate dei momenti di vero e proprio sdoppiamento di personalità.

Si cambia del tutto registro, venerdì 19 alle 21, sabato 20 maggio alle 19.30 e domenica 21 maggio alle 17, con Favola della Piccola Compagnia della Magnolia, testo di Fabrizio Sinisi diretto da Giorgia Cerruti, anche in scena con Davide Giglio e la partecipazione video di Elvis Flanella: immaginato intorno al tema dell’eresia e dell’utopia, il testo confezionato da Sinisi è una sorta di tragedia da camera contemporanea con protagonisti una coppia formata da G. e D. chiamati a dar forma sul palco a tre sogni, la ripetizione in tre epoche diverse di un identico schema tragico: la sopraffazione dell’uomo sulla donna, del padre sul figlio, del più forte sul più debole. "Il ponte di accesso a questa via oscura - spiega la Cerruti - è un grande schermo, luogo del rimosso, della trasformazione, setaccio della memoria di sequenze perdute".
Nelle intenzioni dell’autore Favola vuol anche essere messa in scena di un teatro politico praticato con gli strumenti della poesia, rito laico che cerca di mettere in discussione la giustizia della società attuale, facendo leva su quanto affermava in materia Pier Paolo Pasolini secondo cui la poesia sarebbe da intendere come un modo per "trasumanar e organizzar", termini chiave dello stesso processo di scrittura. "Trasumanare - precisa Sinisi - come modo per desiderare oltre e di più, per guardare oltre le prigioni del qui e ora. Trasumanar è organizzar. Trasfigurare la lingua e la fantasia: anche questo è un atto politico".

Per Benji e Favola biglietti a Euro 25 ed Euro 17 acquistabili in teatro o sul circuito vivaticket.it: informazioni su www.fondazione.tpe.it.
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