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Paolo Hendel e l'Italia di domani in `Fuga da via Pigafetta`.
Torino: al Tangram Teatro, da martedì 7 a domenica 12 febbraio 2017, il nuovo spettacolo del comico toscano diretto da Gioele Dix.
Il suo nome, unito ad una faccia sempre sorridente, richiama alla memoria pagine di una comicità di un passato televisivo  con alcuni dei suoi personaggi simbolo di un'affabulazione tanto divertente, quanto spesso feroce e spietata. Paolo Hendel, fiorentino classe 1952, è comico di fine intelletto, oltreché di indubbia presenza scenica, come testimonia la lunga carriera vissuta tra televisione, cinema e teatro: e proprio al palcoscenico farà ritorno con Fuga da via Pigafetta, il nuovo spettacolo, scritto con Gioele Dix e Marco Vicari, pronto ad una settimana di repliche al torinese Tangram Teatro.
Fuga da via Pigafetta“ non è il tradizionale spettacolo comico dove si va a ruota libera giocando sulla componente dell'improvvisazione: piuttosto un progetto articolato e strutturato, anche da un punto di vista drammaturgico, che ti vedrà in scena con Matilde Pietrangelo. Quali le caratteristiche del nuovo lavoro?
L’idea originaria è stata di pensare ad un qualcosa che si allontanasse dal tradizionale monologo per diventare vera e propria commedia a più personaggi con tanto di intreccio: insieme a Marco Vicari si è iniziato a scrivere il copione avendo anche ben presente la lezione delle Cosmicomiche di Italo Calvino, autore che amo tantissimo partendo dal quale si rifletterà sulla natura dello spazio. In scena avremo tre personaggi, un padre, la figlia della bravissima Matilde Pietrangelo ed un computer, sorta di alter ego del protagonista con cui innescherà un meccanismo comico per certi versi prossimo a la Strana coppia di Neil Simon: tante belle idee date in mano ad un regista che è innanzitutto un amico e fine conoscitore del meccanismo teatrale, Gioele Dix”.
 
Per un attore come te, abituato a dirigere i propri lavori, cosa ha significato lasciarsi guidare da un occhio esterno?
Gioele, scelto come regista, è poi diventato anche co-autore dello spettacolo: possiamo parlare di un amore a prima vista e di una grande sintonia con tutto il gruppo di lavoro con un generale divertimento che ha accompagnato la preparazione e le prove. Negli ultimi anni ha vissuto numerose esperienze come regista teatrale, e la sua presenza è servita anche a mettere in risalto tutte le componenti che un’opera comica deve necessariamente avere in sè”.
 
La parabola del protagonista, il signor Nestlé Monsanto Mitsubishi, è quella di un uomo recluso, nell'immaginaria Italia del futuro, in un appartamento monitorato da un complesso sistema informatico: originale pretesto per un'analisi del rapporto tra uomo e tecnologia, quale immagine del nostro futuro emerge dalla quotidianità del tuo personaggio?
Ci siamo immaginanti che nel 2080 ogni individuo avrà sostituito il proprio nome con quello di uno sponsor: un espediente per mettere da parte due soldini che trova conferma in altri identità vicine al protagonista. Il suo miglior amico, un'infelice esistenza passata dallo psicanalista, è Gran Biscotto Rovagnati, mentre l'ex compagna di studi è quella Salvavita Beghelli per quattro volte responsabile di tentativi di suicidio, ovviamente mai concretizzati. Più in generale il rapporto tra uomo e tecnologia è immaginato come un rapporto malato, negativo, con la tecnologia sempre più invadente e pronta a limitare la libertà dell'individuo”.
 
Televisione e  cinema per poi salire sul palcoscenico: cosa significa oggi per te ritornare al teatro piuttosto che sposare progetti per il piccolo o il grande schermo?
In assoluto il primo amore è il teatro che reputo ancor oggi scelta fondamentale: solo a teatro, infatti, riesco a lavorare come piace a me, dall'inizio alla fine, con le persone che voglio io. Le dinamiche del cinema e della televisione sono molto differenti, in taluni casi opposte, e nel caso di quest’ultimo lavoro una delle cose più belle è stata vedere nascer e crescere il processo creativo giorno dopo giorno con la possibilità di fare modifiche ed aggiustamenti: senza contare poi la componente pubblico, a teatro come in nessun altro contesto vera cartina di tornasole del nostro lavoro, oltre a rivestire un'importanza assoluta per quanto attiene il ritorno emotivo dello sforzo in scena”.
 
A Torino sei atteso da un'intensa settimana di repliche, occasione importante per rodare lo spettacolo fresco di debutto: sarai a tu per tu con il pubblico in uno spazio molto raccolto come il palco del Tangram Teatro. Quali le aspettative per la sei giorni torinese?
La scelta di una sala come quella del Tangram non è affatto casuale: siamo all’inizio del percorso di vita dello spettacolo ed è per noi fondamentale vedere e cogliere a pieno, senza filtri né barriere, le reazioni del pubblico. In uno spettacolo comico la vicinanza dello spettatore è molto importante per cogliere anche la minima reazione: sono personalmente convinto che più dell’applauso finale sia indispensabile fare tesoro delle risate e dell’apprezzamento durante lo serata per tarare meglio le scelte presenti e future”.
Produzione Agidi, per Fuga da via Pigafetta repliche alle 21, tranne il giovedì alle 19.30 e la domenica alle 18, con biglietti a Euro 18 ed Euro 15. Info e prenotazioni allo 011.33.86.98 o su www.tangramteatro.it.
  • Scheda Spettacolo
    Fuga da via Pigafetta
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