Ad inaugurare il programma la serata evento di sabato 28 settembre alle 20 alla Casa Teatro Ragazzi e Giovani di Torino con Valerio Aprea impegnato in Gola e altri pezzi brevi, recital dagli scritti di Mattia Torre per una serie di fulminanti monologhi capaci di imporsi come spietate istantanee di un paese in balìa di una fame atavica, e per questo votato inesorabilmente al raggiro e alla menzogna: a seguire, da domenica 29 settembre a giovedì 3 ottobre, in un luogo rigorosamente segreto alle 19 e alle 20.45, sarà la volta della underground dinner con gli spettatori invitati a partecipare a Kebab, performance interattiva di Leonardo Tomasi/Batisfera Teatro sui panini, il food-delivery e le teorie del complotto. Pungolati di continuo dalle continue richieste del fattorino in videochiamata, i partecipanti all'evento interagiranno con una lavagna piena di post-it, appunti e scontrini, in cerca di informazioni utili a ultimare la consegna, contribuendo in prima persona all'opera di decifrazione del complotto che si nasconde dietro il panino speziato di cui si cercherà, una volta per tutte, di scoprire il misterioso contenuto.
Per un periodo ancora più lungo, da domenica 29 settembre a sabato 5 ottobre dalle 19 alle 21.30 ogni 30 minuti, gli spazi de LaFalegnameria ospiteranno la Minicena di Chiara Cardea e Chiara Vallini, performance davvero inedita e coinvolgente per soli due spettatori alla volta in cui realizzare un breve viaggio sentimentale e sensoriale, nel quale ogni spazio attraversato a passi lenti è tuffo in un'esperienza leggera in cui perdersi: suggestioni fisiche ed emotive che parlano con semplicità alla dimensione personale e collettiva attraverso parole, oggetti e atmosfere, e dove l'atto del mangiare insieme diventa quel valore aggiunto che permette di ritrovarsi con rinnovato stupore.
Se quelli sopra indicati sono le due proposte programmate sulla tenuta di una settimana, il cartellone del Festival propone anche Saga Salsa del collettivo milanese Qui e Ora Residenza Teatrale, in scena mercoledì 2 e giovedì 3 ottobre alle 20 alle Fonderie Ozanam, per una serata attorno a un tavolo dove, tra una portata e l'altra, una nonna, una mamma, una figlia si accingono a parlare delle loro vite: le portate servite saranno idealmente il ponte tra passato e presente in una cena da gustare, ma anche da vedere e da ascoltare, in cui saranno coinvolti tutti i sensi.
Presenza ormai abituale per il pubblico torinese, alla sua quarta partecipazione al Festival, torna anche quest'anno il bolognese Teatro delle Ariette con la prima assoluta di Noi siamo un minestrone [Imagine">, a Casa Luft da mercoledì 2 a sabato 5 ottobre alle 20.30, sabato 5 e domenica 6 ottobre alle 12.30: in uno spazio quadrato ci sono due pentole e tutto il necessario per fare il minestrone, con attorno attori e spettatori seduti sulle sedie, per quello che più di uno spettacolo è un momento conviviale, incontro per vivere un pezzo di tempo ed un pezzo di vita in cui raccontare sull'amore, sul teatro, sulla forza delle piante e l'energia degli animali, su come sarebbe facile, in fondo, essere felici. Al termine della replica di mercoledì 2 ottobre sarà presentato il libro Territori da cucire, a cura di Laura Bevione e Raffaella Ilari, scritto per l'omonimo progetto di comunità della stessa compagnia.
Immancabile presenza, non poteva mancare nell'edizione 2014 una serata stand up comedy, in una declinazione tutta al femminile, con la prima assoluta di Minestre riscaldate, venerdì 4 ottobre alle 20 nello spazio di Fiorfood, per uno spettacolo ideato ed interpretato da Giulia Cerruti, Giorgia Goldini e Valentina Medda: trittico di attrici comiche che si alterneranno sul palco intrattenendo il pubblico con monologhi divertenti, dissacranti, e molto poco politically correct, in esibizioni accomunate dalla presenza di un microfono e dalla tematica del cibo, vero e proprio file rouge dell'intera serata.
Da ultimo, sabato 5 ottobre alle ore 20 a San Pietro in Vincoli, prima regionale per I danni del pomodoro dello svizzero Teatro d'Emergenza, spettacolo ispirato alla morte del raccoglitore di pomodori Camara Fantamadi per una riflessione sulla condizioni di lavoro dei braccianti: serata con toni da commedia i cui ingredienti sono la farsa, il sudore e una sorta di autobiografia apocrifa, immaginata sulla falsariga dell'atto unico I danni del tabacco di Anton Cechov. Nella rivisitazione proposta il protagonista è un teatrante improvvisato che per tutto il tempo dell'azione scenica continua a sudare su macchinari da fitness volendo goffamente mimare la fatica dei raccoglitori agricoli, anteponendo le proprie piccole lamentazioni e mettendo sullo stesso piano le frustrazioni di un artista fallito e la morte di un giovane africano senza possibilità di redenzione.
Per Play with food edizione 2024 programma completo ed informazioni per prenotazioni ed acquisto biglietti sul sito www.playwithfood.it.
Valerio Aprea_crediti Giacomo Maestri.png