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Con l’acquolina in bocca per PLAY WITH FOOD. LA SCENA DEL CIBO
a cura di Roberto Canavesi
Decima edizione del festival teatrale interamente dedicato al cibo e alla convivialità
Torino, da sabato 2 a domenica 10 ottobre 2021
Undici giorni tutti da vivere, o forse meglio da gustare, per Play with food. La scena del cibo, esempio unico in Italia di rassegna non solo teatrale dedicata al rapporto arte/cibo ai nastri di partenza per la decima edizione sotto la vigile direzione di Davide Barbato: nato nel 2010 da un’idea dello stesso Barbato per il collettivo Cuochivolanti, e co-diretto fino a marzo 2019 da Chiara Cardea, a conferma del sentiero tracciato in questi anni il Festival ha di recente ricevuto il riconoscimento da parte del Ministero della Cultura pronto a sostenerlo attraverso il Fondo Unico per lo Spettacolo 2021. Così dopo un anno a dir poco sofferto spazio al banchetto allegro e barocco, sorprendente e pantagruelico per undici giorni ricchi di appuntamenti tra spettacoli, momenti conviviali ed eventi speciali. Nelle diverse sedi che ospiteranno i 26 titoli selezionanti, esito della call nazionale di inizio anno che ha ricevuto quasi 140 candidature, si alterneranno 13 compagnie con 4 prime assolute, 1 prima nazionale e 4 prime regionali per un programma definitivo impreziosito, prima volta in assoluto, da una doppia presenza di ospitalità straniere.

Si parte sabato 2 ottobre alle 19 (in replica alle 21) al Circolo dei Lettori con R.L.-Radicali Liberi di Cuocolo/Bosetti – IRAA THEATRE, evento coprogrammato con il Teatro della Caduta e titolo inaugurale anche della rassegna Concentrica, tratto da un racconto della scrittrice canadese e premio Nobel Alice Munro: spettacolo in cuffia, intimo e sconvolgente, vissuto durante un banale momento conviviale che avrà risvolti inaspettati. Il giorno dopo, domenica 3 ottobre insieme al Festival Earthink, si inizia presto con Incontrarsi in natura-Forest Bathing di Fabio Castello e Fabio Berardi ritrovandosi alle ore 9 all’Azienda Agricola RAM Radici a Moncalieri per scoprire lo Shinrin-Yoku, pratica nata in Giappone nel 1982: un’immersione nella natura per apprezzarne a pieno i profumi, i colori e i suoni, e portare beneficio a corpo e mente. A completare la prima domenica (quattro repliche previste alle ore 16, 17, 18 e 19) la prima regionale de La grande guerra degli orsetti gommosi della compagnia sarda Batisfera, evento co-programmato insieme al Festival Incanti con la nazione degli Orsetti Gommosi lanciarsi in una guerra senza speranza contro il confinante stato dei Dinosauri. Un piccolo kolossal "da tavolo", con protagonisti i celeberrimi orsetti commestibili, per parlare di un mondo lacerato tra perpetuo infantilismo e desiderio di tragicità. 

Lunedì 4 ottobre alle 20 alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani andrà in scena, in prima regionale, La grande abbuffata con la regia di Michele Sinisi, prima versione teatrale italiana della pellicola di Marco Ferreri: la storia dei quattro amici che decidono di suicidarsi mangiando fino alla morte è ancora oggi efficace e perturbante metafora di una civiltà occidentale in progressivo disfacimento. A seguire, martedì 5 e mercoledì 6 ottobre, il Festival si trasferirà nel neonato Spazio Kairòs della compagnia torinese Onda Larsen con diversi appuntamenti: alle ore 19 ed alle 21, evento co-programmato con il Torino Fringe Festival, prima assoluta de Il talismano della felicità del napoletano Collettivo LunAzione, atto unico che intreccia due inediti monologhi al femminile dove il cibo è protagonista di vicende spiazzanti e grottesche. E se ne L’arrosto di Alberto Milazzo una donna legata alla sedia instaura un irresistibile dialogo dal sapore beckettiano con il suo aguzzino, in Arcano I di Iwan Paolini a parlare è la celeberrima assassina Leonarda Cianciulli che ci conduce negli inquietanti meandri della sua macabra vicenda cucinando in diretta per gli spettatori. Nelle stesse serate, durante l'aperitivo tra le ore 20 e le ore 21, il collettivo milanese L’Amalgama proporrà la performance interattiva L’indispensabile dove, partendo dalla domanda su cosa sia rimasto di indispensabile oggi nel cibo, i partecipanti si troveranno a riflettere e a discutere sugli aspetti necessari nella loro vita. La due giorni si chiuderà mercoledì 6 ottobre alle 21.15 con Manifesto of a bread maker di Vita Malahova, prima artista straniera ospite del Festival, con l’attrice, intenta a cucinare la zuppa tradizionale di Baba Nina, raccontare la vita della nonna in campagna, il suo rapporto con il lavoro, la natura e la guerra per un ideale viaggio dalla Lettonia alla Svizzera, da un forno di una cucina di campagna al Teatro Bolshoi di Mosca.
 
Giovedì 7 ottobre alle 20 Play with Food si sposta al Qubì per una serata con la torinese Giulia Cerruti della compagnia Crack24 ed il suo Monologo di donna con lievito madre: stand-up tragicomica, figlia del lockdown, in cui ogni giorno si ride per non piangere attraversati da solitudine e convivenza forzata, arrivando a scherzare su complottismo ed ottimismo dell’andrà tutto bene: la sera successiva, venerdì 8 ottobre alle 21 al CineTeatro Baretti, i pisani de La Ribalta saranno in scena con Il pelo nell’uovo–Primo studio, altro evento co-programmato con Earthink Festival per un divertente spettacolo che affronterà la produzione del cibo come tema urgente dello sviluppo sostenibile. La volata finale partirà sabato 9 ottobre al Teatro Colosseo, ingressi ad orari scaglionati alle ore 11, 13 e 16 per scegliere il proprio livello di ingaggio, con il collettivo londinese State of the art in Piece of cake, gioco di ruolo dal vivo che ricrea una festa di matrimonio usando tutti gli spazi del teatro, dal foyer ai camerini. Gli spettatori potranno essere chef e camerieri, fotografi ed ospiti, addirittura la coppia che dirà il fatidico sì in un’esperienza immersiva per giocare tra realtà e finzione. Sempre sabato 9 ottobre alle 20, all’Unione Culturale Franco Antonicelli, sarà la volta della prima assoluta di Nato cinghiale, spettacolo di teatro di narrazione e musica della coppia Alessandro Sesti e Debora Contini per un figlio che racconta la storia del padre e del loro rapporto tra fragilità e paure, preparando per il pubblico ciò che da sempre li ha legati, lo spezzatino di cinghiale. 

Per l’ultima giornata di domenica 10 ottobre, il Festival si sposta a Casa Fools dove Roberta Calia alle ore 10 ed alle ore 16 presenterà La taverna del disgusto, spettacolo dedicato ai più piccoli e alle loro famiglie ambientato in un ristorante rinomato tra mostri e ricette ripugnanti che fanno la felicità di tutti i clienti: chiusura di rassegna al Qubì alle ore 20, con i romani Bartolini/Baronio e la prima regionale di RedReading #Piatti forti, incontro tra teatro, libri, musica e cibo, che si sviluppa tra una portata e l’altra durante una cena cucinata dai Cuochivolanti. Ed ancora appuntamenti speciali di approfondimento ed incontri a tema dettagliati sul sito www.playwithfood.it dove saranno disponibili il programma completo e le informazioni su costi e modalità di acquisto dei biglietti.
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