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J'accuse! Da Bernstein alle Pussy Riot, quattro storie di ribellione realizzate attraverso la musica.
Torino: al teatro Baretti, da mercoledì 27 a venerdì 29 maggio 2015, la nuova produzione dell’Associazione Baretti.
 
Cos’hanno in comune un collettivo punk rock russo, un compositore statunitense, un rocker sudafricano e un cantautore libanese? In tempi e contesti diversi, le Pussy Riot, Leonard Bernstein, Roger Lucey e Marcel Khalife hanno incarnato un ideale: antieroi alle prese con un potere politico-religioso oppressivo, hanno fatto della loro vita una ricerca della massima forma di libertà. La libertà di espressione, ricercata attraverso la musica. Pensiamo agli antecedenti del blues, gli spirituals: nati come canto che desse il ritmo e alleviasse la fatica del lavoro nei campi, servirono per ribaltare la teologia cristiana, sfruttata dagli schiavisti per inculcare un atteggiamento di obbedienza nella speranza di una vita eterna in paradiso, in una teologia di liberazione in cui l'Esodo si trasformava nella metafora della libertà dalla schiavitù.  
Tre donne del collettivo femminile Pussy Riot vengono processate per aver cantato, nel 2012, una preghiera punk contro Putin durante una celebrazione religiosa nella Cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca. L’esito della provocazione: due anni di reclusione in Siberia, con l’accusa di “teppismo e istigazione all’odio religioso”.
Stati Uniti, anni Cinquanta: la Commissione McCarthy accusa il giovane Bernstein di comunismo, mettendone a rischio la carriera. Trent’anni dopo, in Sudafrica nascono i tribunali di pacificazione tra vittime e carnefici dell’apartheid: il rocker Roger Lucey interroga il suo persecutore. Libano, anni Novanta: il cantautore Marcel Khalife viene messo sotto processo per aver citato in un suo brano alcuni versi del Corano.
Le quattro storie di J’accuse! Da Bernstein alle Pussy Riot portate in scena da Giancarlo Judica Cordiglia, Olivia Manescalchi e Sax Nicosia, regia e soggetto di Monica Luccisano, non prendono però in considerazione movimenti collettivi: selezionano, piuttosto, altrettante storie individuali per meglio sottolineare la solitudine in cui versa chi si scontra contro il potere e viene risucchiato in un vortice di atti d’accusa, processi e persecuzioni giudiziarie.
Al teatro Baretti da mercoledì 27 a venerdì 29 maggio alle 21 con  biglietti a Euro 12 ed Euro 10: info e prenotazioni allo 011.655.187 o su www.cineteatrobaretti.it.
  • Olivia Manescalchi
    Olivia Manescalchi
  • Scheda Spettacolo
    J'accuse! da Bernstein alle Pussy Riot
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