Ispirato a un reale fatto di cronaca, il racconto è stato pubblicato dallo scrittore russo nel 1876, per poi farsi conoscere in Italia la prima volta solo nel 1919: protagonista è un uomo di poco più di quarant’anni, ex capitano cacciato dal reggimento con l’infamante accusa di viltà, a fatica impegnato nel ricostruirsi una nuova vita come titolare di un banco dei pegni. Assai lontano dal classico modello di criminale, al pari dell’Uomo del sottosuolo di dostoevskiana memoria, anche il protagonista de La Mite è creatura divorata da rabbia e rancore, marito di una sedicenne di umili condizioni verso la quale si rapporta in modalità padronale, considerando la moglie oggetto di sua esclusiva proprietà: "un monologo polifonico - è scritto nella presentazione - dove i pensieri diventano un flusso di parole che tentano ostinatamente di capire il perché di un rapporto dominato dal silenzio, usato come arma di potere e di tortura psicologica. E dove infine in un crescendo incalzante emerge il carattere tutt'altro che mite della giovane donna".
Nell’operazione realizzata dai Teatri d’Imbarco si affronterà il rapporto vittima/carnefice dalla singolare prospettiva del ribaltamento dei ruoli con un’attrice, Beatrice Visibelli, non nella parte della donna/vittima ma immersa nei labirinti della mente dell’uomo/carnefice: approccio inedito per cercar di indagare le profonde contraddizioni di un presente che non sembra concedere pause, rivelandosi con drammatica frequenza come stagione di un malato egoismo spesso destinato ad esaurirsi in sanguinari epiloghi per il rapporto uomo/donna.
Produzione Teatri d’Imbarco diretta da Nicola Zavagli con in scena Beatrice Visibelli, per La mite di Fëdor Dostoevskij repliche a San Pietro in Vincoli venerdì 11 e sabato 12 novembre alle 21 con biglietti ad Euro 11 ed Euro 9.
Informazioni ed acquisto degli ingressi, solo in modalità ondine, direttamente sul sito www.fertiliterreniteatro.com.
beatrice visbelli © photo lucia baldini.jpg