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Ne LA SEMPLICITA' INGANNATA la storia come lettura della società contemporanea
a cura di Roberto Canavesi
Marta Cuscunà firma lo spettacolo ispirato alle opere letterarie di Arcangela Tarabotti e alle Clarisse di Udine
Piossasco, Teatro Il Mulino, sabato 22 marzo 2025
Per chi ancora non la conoscesse, la friulana Marta Cuscunà è da vedere almeno una volta nella vita da spettatore, artista depositaria di una precisa disciplina artistica in grado di uscire dai tradizionali schemi della rappresentazione teatrale per farsi artefice di un teatro che consideri il dato storico come punto di partenza di un racconto con soggetto la società contemporanea.
Ennesima conferma la si ha con La semplicità ingannata. Satira per attrice e pupazze sul lusso d'esser donne, al Teatro Il Mulino di Piossasco sabato 22 marzo, spettacolo ibrido di teatro di parole e di figura che porta in dote l'elaborazione di una storia non da una prospettiva documentaristica, ma attraverso una visione artistica disposta anche a varcare i confini del conosciuto, del filologico e del politicamente corretto.

"Nel Cinquecento - è scritto in sede di presentazione - avere una figlia femmina equivaleva ad una perdita economica: agli occhi dei padri era una parte del patrimonio della famiglia che andava in fumo al momento del matrimonio": e se una figlia bella e sana era, da un punto di vista economico, occasione vantaggiosa perché poteva essere sposata con una dote modesta, l'omologa dall'aspetto meno gradevole, financo con qualche difetto fisico, richiedeva per il suo sposalizio di una dote più salata. Un bivio di fronte al quale molti padri di famiglia arrivarono ad individuare la monacazione forzata come unica soluzione alternativa per sistemare le figlie in sovrannumero.

Arcangela Tarabotti, monaca veneziana vissuta ad inizio Seicento, insieme alle Clarisse del Santa Chiara di Udine si sono rese protagoniste di una forma di resistenza, unica nel suo genere, all'utilizzo delle vocazioni religiose a fini economici: la loro comunità ha trasformato il convento in una piazza di protesta, spazio di contestazione e di libertà di pensiero, dove la stessa idea di dissacrazione dei dogmi religiosi e della cultura maschile arrivò ad affermarsi con un forza ed intensità impensabile per l'universo muliebre dell'epoca. La temibile Inquisizione cercò con forza di ristabilire un ferreo controllo sulle Clarisse di Udine, tentativo destinato a risultare vano per l'impegno delle coraggiose monache capaci di resistere ed opporsi per anni al potere maschile, arrivando a creare una sorprendente micro-società tutta al femminile, vero e proprio "miracolo" in un'epoca in cui le donne erano escluse da ogni aspetto politico ed economico della vita. "La semplicità ingannata - spiega la Cuscunà - è nata come progetto di microcredito: per produrre lo spettacolo non abbiamo chiesto finanziamento a fondo perduto ma un microcredito restituito ai teatri che hanno aderito al momento della programmazione (…): un'esperienza di produzione teatrale sostenibile dal punto di vista economico, indipendente e partecipata che ha permesso di favorire vita e visibilità dello spettacolo".

Coproduzione Centrale Fies e Operaestate Festival Veneto, spettacolo di e con Marta Cuscunà, per La semplicità ingannata. Satira per attrice e pupazze sul lusso d'esser donne appuntamento al Teatro Il Mulino sabato 22 marzo alle 21 con biglietti ad Euro 15 ed Euro 13. Per tutti gli eventi della stagione è consigliata la prenotazione, via telefono o whatsapp al numero 370.32.59.263 o via mail a info@mulinoadarte.com, con programma completo della stagione consultabile sul sito www.mulinoadarte.com.
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