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Il venticinque aprile ne LA STANZA DI REMO
a cura di Roberto Canavesi
Il teatro civile dei Saveria Project per una riflessione sulla Resistenza
Torino, al Teatro Astra, da lunedì 25 a sabato 30 aprile 2022
Si riavvolge il filo della storia per il 25 Aprile della Fondazione TPE nella cui sala del Teatro Astra, da lunedì 25 a sabato 30 aprile, andrà in scena il progetto del collettivo bolognese Saveria Project dal titolo La stanza di Remo – I can’t breathe: uno spettacolo di teatro civile in cui, partendo dalle storie di vita del partigiano Remo, si intreccia il racconto transgenerazionale sulla lotta e sulla Resistenza ispirandosi ai fatti del 1943 quando, a Bologna e in Emilia Romagna, molti giovani e ragazze decisero da che parte stare rinnegando l'inconsapevole infanzia da Balilla ed entrando nelle file della Resistenza: tra loro spiccano Remo, in seguito deportato ed oggi a riposo in una struttura sanitaria, e le staffette Lina Tìnti e Germana Masi.

La casa di riposo in cui oggi l’uomo vive è un luogo di memorie e dimenticanze, spazio che è anche simbolo di un passato che non vogliamo ricordare, ma che per fortuna resiste alla rimozione: la "stanza" di Remo diventa così il luogo in cui i ricordi di un partigiano, prigioniero politico nel campo di concentramento di Bolzano, si intrecciano con le esperienze di altre donne e uomini che hanno fatto la Resistenza. Al tempo stesso quelle mura servono a delimitare i confini di lotte quanto mai attuali che ricordano il bisogno di giustizia dei ventenni afrodiscendenti oggi pronti a battersi contro le discriminazioni razziali e di genere.

Da queste premesse, al solito mescolando linguaggio audiovisivo e scrittura teatrale, Saveria Project prova a dare un nuovo senso alla domanda da cui tutto il progetto era partito, che cosa vuol dire essere partigiani oggi, immaginando una pièce costruita sul confine tra realtà e finzione drammaturgica: "abbiamo messo in scena - spiega uno degli interpreti Stefano Moretti - l’incontro tra generazioni diverse e una riflessione sulla memoria. Tutto parte dal desiderio di incontrare il partigiano Remo, di andarlo a trovare nella stanza in cui vive oggi per farsi raccontare che cosa fu per lui la Resistenza. Non volevamo semplicemente commemorare i partigiani o la Liberazione, ma partendo dalla loro esperienza ci siamo interrogati su chi siamo oggi". Un percorso di analisi in cui gli autori del progetto hanno maturato la convinzione di come alcuni inizialmente non avessero un’idea politica precisa, semmai aderirono alla Resistenza per un desiderio di libertà, come reazione alle ingiustizie e ai soprusi: molte di queste persone sono nate e cresciute durante il regime subendo un vero e proprio processo di indottrinamento che li ha poi indotti alla ribellione.

Per portare la stanza in scena ci saranno tre attori e Rebecah Commey, giovane attivista afrodiscendente di Black Lives Matter Bologna: insieme a loro un rappresentante del pubblico potrà entrare in quel luogo sospeso e, con un dispositivo di realtà aumentata, abiterà lo spazio che non è un unico luogo, ma un coacervo di memorie e di storie. Filmato da una macchina da presa, mentre scopre in quel luogo donne e uomini che hanno fatto la Resistenza, lo spettatore/visitatore ripercorrerà gli anni dell’educazione fascista, gli orrori rimossi del colonialismo sino ad arrivare ai George Floyd italiani e alla scelta di chi, oggi, ribellandosi dice ogni giorno I can’t breathe: "abbiamo iniziato a scrivere lo spettacolo prima che iniziasse la pandemia - conclude Moretti - partendo dalla paura di perdere le nostre memorie, personali e collettive, convinti che bisognasse preservare almeno quelle di questi partigiani. Con l’arrivo del Covid la riflessione si è allargata e abbiamo deciso di aggiungere al racconto quanto è successo in questi due anni perché anche la pandemia ci ha costretti a scegliere da che parte stare".

Corollario alla settimana di repliche del Teatro Astra, l’installazione in realtà aumentata dal titolo Odio gli indifferenti - I can’t breathe, esperienza visitabile da sabato 23 aprile fino a venerdì 6 maggio 2022 dalle ore 14 alle 19.15 presso la Sala '900 del Polo del '900 a Torino: la stanza del partigiano Remo diventerà per l’occasione oggetto di una mostra interattiva in cui, attraverso l’ausilio di un tablet, prenderanno vita oggetti, fotografie, libri per raccontare la sua vita quotidiana. Al visitatore che vi farà ingresso sarà offerta la possibilità di veder comparire in realtà aumentata immagini, ascoltare le voci di donne e uomini che, come Remo, sono cresciuti sotto il fascismo e hanno lottato per la libertà.

Produzione TPE – Teatro Piemonte Europa e Saveria Project con il sostegno di ERT / Teatro Nazionale, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, A.N.P.I Comitato Provinciale di Bologna , in collaborazione con ATER Fondazione, Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno, La stanza di Remo – I can’t breathe vedrà in scena Luca Carboni, Rebecah Commey, Stefano Moretti e Giulia Valenti: al Teatro Astra da lunedì 25 a sabato 30 aprile alle 21, mercoledì 27 aprile alle 19.30, con biglietti a Euro 25 ed Euro 17. Info al 011.56.34.352 o su www.fondazionetpe.it.
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