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Gli ultimi titoli di `Torino Creazione Contemporanea-Festival delle Colline Torinesi`.
Torino: da venerdì 17 a martedì 21 giugno 2016, cala il sipario sul Festival diretto da Sergio Ariotti.
 Gli appuntamenti conclusivi della ventunesima edizione di Torino Creazione Contemporanea-Festival delle Colline Torinesi confermano le molteplici identità della rassegna diretta da Sergio Ariotti ed Isabella Lagattolla: venerdì 17 alle 19.30 alle Fonderie Limone di Moncalieri sarà in scena Killing Desdemoma, ideazione di Michela Lucenti e Maurizio Camilli liberamente tratta dall'Otello scespiriano. Anteprima nazionale a cura del Balletto Civile, la performance si annuncia come una partitura in musica e gesti proposta da un cast per lo più al maschile intorno ad una fragilissima donna, creatura pronta ad affermare con orgoglio la sua purezza di senso ed i lsuo diritto ad esistere.
A seguire, inizio previsto per le 21.30, prima nazionale di 1983. Butterfly, coproduzione tutta torinese Piccola Compagnia della Magnolia e Festival delle Colline Torinesi diretta da Giorgia Cerruti, anche in scena con Davide Giglio: “lo spettacolo - scrive la regista - si ispira all’avventura di vita di Bernard Boursicot e Shi Pei Pu, per una vicenda che intreccia amore e politica, spionaggio ed identità sessuale, e che a tratti si congiunge all’opera di Puccini con inquietante accidentalità”: al centro del racconto vent’anni di storia tra Occidente e Oriente con la compagnia torinese impegnata ad indagare sulla possibile interazione tra corpo ed anima. In scena un diabolico meccanismo di specchi che vedrà Davide Giglio nelle parti di Butterfly/Shi Pei Pu, e Giorgia Cerruti in quelle di Pinkerton/Boursicot, per il tentativo di rappresentazione non tanto dell'opera pucciniana, quanto di una vicenda umana estrapolata dall'originario contesto spazio-temporale.
Sempre di una compagnia torinese si parla, sabato 18 alle 19.30 negli spazi della Fabbrica delle “E”, per La donna che cammina sulle ferite dei suoi sogni che Viartisti Teatro presenta su testo di Riccardo Liberati e Pietra Selva, sua anche la regia, ispirandosi alla vita ed all'opera della fotografa Letizia Battaglia. “Letizia - scrivono Selva e Liberati - crea un teatro vivente su ferite che si riaprono, sulle sue foto che documentano della Sicilia gli anni di violenze mafiose più devastanti”: due attrici ed una attore di restituire la forza di immagini come di parole dal forte valore simbolico e di denunci.
Spostandoci al Teatro Astra, inizio alle 21.30 con replica domenica 19 alle 19.30, ritorna per la quarta volta al Festival il gruppo iraniano Mehr Theatre Group con Hearing, testo e regia di Amir Reza Koohestani: “il dormitorio femminile - scrive il regista - era simile ad un castello inespugnabile. Le porte e le finestre avevano mille tipi diversi di grate, serrature e barriere, i vetri erano spessi e all'entrate le guardie facevano sempre dei controlli (…) Ora supponiamo che in una situazione simile, un giorno, una ragazza senta un uomo in una stanza”. Con quest'ultimo lavoro Koohestani cercherà di individuare una possibile connessione tra quello che siamo oggi e la nostra infanzia ed adolescenza, durante e dopo la guerra, con una particolare attenzione rivolta all'universo femminile.
Ed ancora, al Teatro Gobetti domenica 19 alle 21.30, Arturo Cirillo dirige ed interpreta Scende giù per Toledo, la piéce di Giuseppe Patroni Griffi prodotta da Marche Teatro e Tieffe Teatro Milano: la storia di un travestito napoletano, Rosalinda Sprint, simbolo della stravaganza e della fragilità di una città e dei suoi abitanti in continuo cambiamento. “Sorella immaginaria - scrive Cirillo - e precorritrice della Jenniffer di Ruccello e di molti personaggi di Moscato, la Sprint attraversa gli umori, i suoni della città di Napoli, qui più che mai diventata luogo metafisico, invenzione di un posto che non c'è”.
Lunedì 20 e martedì 21 alle Fonderie Limone di Moncalieri gli ultimi due titoli: lunedì alle 19.30 e martedì alle 21.30, il Donne che sognarono cavalli dell'argentino Daniel Veronese, diretto da Roberto Rustioni: tragicommedia dai vaghi contorni cechoviani con un pranzo non previsto cui partecipano tre fratelli e le rispettive consorti all'interno di un appartamento che nasconde segreti e misteri. “In un'atmosfera tragicomica e minacciosa - scrive il regista - dietro piccole bugie, competizioni ridicole e sospetti reciproci si nasconde, forse, un enigma (…). in primissimo piano le relazioni umane, il desiderio che ci muove come burattini tirati da invisibili fili”: stessi giorni, ma ad orari invertiti, per SOCRATE IL SOPRAVVISSUTO/come le foglie del collettivo veneto Anagoor in una coproduzione Festival delle Colline Torinesi e Centrale Fies. Simone Derai porta la compagnia di Castelfranco all'interno della in cui è ambientato il romanzo di Antonio Scurati Il sopravvissuto, vicenda di cui non si proporrà un adattamento teatrale ma una particolare rilettura di alcune pagine: “tra le ore che precedono la morte di Socrate - scrive la Compagnia - e l'ora in cui lo studente Vitaliano caccia massacra a colpi di pistola l'intera commissione di maturità, risparmiando solo l'insegnante di storia e filosofia, si consuma tutta la battaglia al pensiero occidentale dalle origini agli inevitabili tragici esiti storici”.
Per le singole serate biglietti ad Euro 16 ed Euro 11: informazioni e prenotazioni allo 011.19.74.02.91 o all'email info@festivaldellecolline.it.
  • Butterfly
    Butterfly
  • Scheda Spettacolo
    Killing Desdemona
  • Scheda Spettacolo
    1983 Butterfly
  • Scheda Spettacolo
    La donna che cammina sulle ferite dei suoi sogni
  • Scheda Spettacolo
    Hearing
  • Scheda Spettacolo
    Donne che sognarono cavalli
  • Scheda Spettacolo
    Socrate il sopravvissuto
    archivio
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