La mafia diventa così elemento tangibile, qualcosa che si può toccare con mano e vedere con gli occhi, portando con sé come diretta conseguenza il sentirsi ovunque in costante pericolo, pena una quotidiana ed inguaribile nevrosi: da queste premesse prende forma un progetto che è al tempo stesso tragedia ed orazione civile, processo di autoanalisi personale e condiviso in cui ci si rivolge allo Stato come a Dio in persona, un autoritratto intimo e collettivo.
Dalle stragi di Falcone e Borsellino al rapimento ed omicidio di Giuseppe di Matteo, il bambino figlio di un collaboratore di giustizia, rapito, tenuto per quasi ottocento giorni in prigionia in condizioni spaventose, e infine ucciso per strangolamento per poi venire sciolto nell’acido: un viaggio tanto intimo quanto pubblico reso possibile grazie agli strumenti linguistici che il vocabolario teatrale ha costruito nella stessa Palermo. "Il corpo e il canto - conclude Enia - il dialetto e il pupo, la recitazione ed il cunto. È dentro questo linguaggio circoscritto che questo problema linguistico va affrontato, sviscerato, interrogato, risolto".
Produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Accademia Perduta Romagna Teatri e Spoleto Festival dei Due Mondi, con il patrocinio della Fondazione Falcone, per Autoritratto di e con Davide Enia repliche al Teatro Gobetti repliche martedì 3, giovedì 5 e sabato 7 giugno alle 19.30, mercoledì 4 e venerdì 6 giugno alle 20.45, domenica 8 giugno alle 16 con biglietti ad Euro 28 ed Euro 25. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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