In scena alle Fonderie Limone di Moncalieri per la stagione dello Stabile torinese, il testo di Borrelli richiama l’antica tradizione popolare secondo cui, nella notte di Sant’Antonio e il suo "fucarazzo", gli animali potevano parlare agli uomini, ma con un prezzo da pagare: chi infatti prestava ascolto alle loro parole avrebbe avuto in dote sventura e dannazione: in questo contesto al confine tra leggende e tradizioni popolari prende forma il racconto di Giosafatte ’Nzamamorte, un uomo buono, retto, sorretto dalla coscienza di un passato inquieto e burrascoso, dal quale ha con fatica preso distanza, senza forse liberarsi mai del tutto dall’ingombrante presenza di una memoria solo in apparenza sepolta.
In un misto di dialetti campani, rivisitati in chiave poetica, base di un idioma aspro e duro, letterario e popolare allo stesso tempo, il racconto di Borrelli affonda le radici in un mondo altrove, lontano, dove il potere della memoria deve fare i conti con il trascorrere di un tempo che riferisce di misfatti e peccati originali.
Produzione Teatro Stabile Napoli – Teatro Nazionale / Fondazione Teatro di Napoli, musiche ed ambientazioni sonore composte ed eseguite dal vivo da Antonio Della Ragione, La cupa. Fabbula di un omo che divinne un albero ha testo e regia di Mimmo Borrelli, anche in scena con Maurizio Azzurro, Dario Barbato, Gaetano Colella, Veronica D’Elia, Rossella De Martino, Renato De Simone, Gennaro Di Colandrea, Paolo Fabozzo, Enzo Gaito, Geremia Longobardo, Stefano Miglio e Roberta Misticone: repliche alle Fonderie Limone di Moncalieri dal mercoledì al venerdì alle 20, il sabato alle 19.30 e la domenica alle 17.30 con biglietti ad Euro 28 ed Euro 25. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
La cupa_ph-Marco Ghidelli.jpg