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I sudditi di Sua Maestà protagonisti nei teatri torinesi.
Torino: al Teatro Gobetti ed al Teatro Carignano, da martedì 5 marzo 2013, Valter Malosti e Luca Barbareschi dirigono Amleto ed Il discorso del Re.
Terza tappa del personale “cantiere shakespeariano”, dopo Sogno e Lo stupro di Lucrezia, Valter Malosti affronta ora Amleto in un allestimento dal recentissimo debutto con un cast formato da storici collaboratori come da giovanissimi attori diplomati nel suo primo biennio come direttore della Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino:
Prodotto da Teatro di Dioniso e dalla Fondazione del Teatro Stabile di Torino, con il sostegno del Sistema Teatro Torino, ed in scena al Teatro Gobetti fino a domenica 24 marzo, l’Amleto di Malosti sarà ambientato in un utopico Ottocento seguendo la fulgida intuizione di Cesare Garboli secondo cui nella “tragedia delle tragedie” era presente un’identità borghese che ne permette una rilettura contemporanea: “in questo spettacolo - scrive Malosti - ci saranno solo le parole contenute nella versione in Folio del 1623, punto di partenza della nuova versione italiana che tenterà di stare a tempo con la lingua dell’originale, per più di due terzi scritta in blank verse. Ho chiesto ai miei attori di prendere il testo alla lettera, la poesia di Shakespeare è a mio avviso sempre concreta, e quando si riesce a dare un corpo a questa concretezza improvvisamente il fiume delle parole scorre impetuoso e insieme limpido”.
Un allestimento che sacrifica volutamente la componente legata al gioco di poter ed all’intreccio narrativo di Fortebraccio, per mettere al centro del proprio racconto la stanza da letto appartenuta prima al re ed ora alla regina: il letto reale diventerà così cassetto della memoria ed “officina” dove dar forma all’altra grande tragedia, quella della passione per un’Ofelia su cui saranno riversate le pulsioni e le passioni di entrambi i protagonisti: “la nostra ricerca - conclude Malosti - sarà orientata a una naturalezza secca e appuntita. Accade una cosa straordinaria con questo testo se si tenta di prenderlo alla lettera e stare dentro questo sentiero della naturalezza e della concretezza che non vuole dire sciatteria ma ipotizza una sfida fisica e carnale”.
 
Al Teatro Carignano, fino a domenica 10 marzo, sarà invece la volta de Il discorso del Re di David Seidler nell’allestimento della Casanova Multimedia diretto da Luca Barbareschi, anche interprete insieme a Filippo Dini nel ruolo di Giorgio VI: oggetto di un pluripremiato remake cinematografico, la commedia di Seidler è ambientata a Londra, a cavallo tra gli anni Venti e Trenta del Novecento, e si concentra sulle vicende di Albert, secondogenito balbuziente del Re Giorgio V. Un re molto amato dal popolo, legato da un sincero amore per la moglie Elisabetta Bowes-Lyon, ma che porterà con sè gli strascichi dell’anaffettività dei genitori: ed ancora la profonda insicurezza causata dalla balbuzie che gli impedisce di gestire al meglio le occasioni pubbliche, e che sarà vinta solo grazie al logopedista australiano Lionel Logue, uomo dai metodi anticonformisti, ma efficaci, capace di sondare le anime e di medicarle. “Il discorso del Re - scrive Barbareschi nelle sue note di regia - si inserisce in quel filone in cui il teatro è soprattutto un inno alla voce e all’importanza delle parole. Tutta la vicenda è costituita da una incessante partitura dialettica che ricorda la necessita di adoperare le giuste parole da parte del potere, e forse proprio in questa epoca storica è una lezione che andrebbe ripetuta sovente, anche perché una storia acquista maggior valore se tramandata ai posteri attraverso un persuasivo impianto oratorio”.
 
Per Amleto ed Il discorso del Re repliche martedì e giovedì alle 19.30, mercoledì, venerdì e sabato alle 20.45, domenica alle 15.30: biglietti a Euro 25 per il Gobetti, Euro 34 per il Carignano, con info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
I sudditi di Sua Maestà protagonisti nei teatri torinesi.
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