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L'ULTIMA PAROLA è quella di Samuel Beckett e Peter Handke
a cura di Roberto Canavesi
Lea Barletti e Werner Waas chiudono la stagione della Fondazione TPE
Torino, al Teatro Astra, da sabato 17 a sabato 31 maggio 2025
Con il mese di maggio cala il sipario sul cartellone Fantasmi della Fondazione TPE non prima di aver ancora accompagnato il suo pubblico con le due settimane di L'ultima parola, progetto firmato Lea Barletti e Werner Waas nutrito delle parole da L’ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett e da Finché il giorno non vi separi di Peter Handke.

In un'ideale sfida all'ultima parola spazio ad una sorta di sfida tra Beckett e Handke, indiscussi maestri del teatro nei cui testi la recitazione incontra la performance, il passato si scontra con il presente, l'arte di recitare si misura con quella di ascoltare, la ripetizione con l'imprevedibilità del qui ed ora: "abbiamo creato una messa in scena come un gioco di scatole cinesi - scrivono Barletti/Waas - che, attraverso due differenti modi dell'agire teatrale, svela conflitti di potere, narrazione e finzione. Come funziona una verità faccia a faccia con un'altra? Come nasce un dialogo? Chi avrà l'ultima parola? L'attore di Beckett o la donna senza nome di Handke? Ed è davvero necessario che qualcuno abbia l'ultima parola?".

All'interno di un unico contenitore teatrale troveranno spazio due testi differenti, monologhi tra di loro molto diversi presentati uno di seguito all'altro come in un dialogo, per favorire e promuovere un confronto su potere e memoria: da un lato il formidabile meccanismo a orologeria creato da Beckett, dall'altro l'eco postdrammatica di Handke al testo dello scrittore irlandese, per un raffronto diretto tra due mondi dove virtuosismo, negazione del mondo e controllo maniacale incontrano voglia di vivere, coraggio di sbagliare e appassionata indignazione.

Seduto su una sedia, vestito di un abito grigio sporco, reso rigido fino a sembrare una corteccia o un carapace, Werner Waas non ha nastri registrati e tutto accade attraverso il pronunciare le didascalie davanti a una tenda grigia che circonda un piccolo rettangolo: il testo dal suo personaggio è piuttosto esiguo e in gran parte costituito da ricordi che Krapp riascolta dai suoi nastri registrati in forma di diario per una versione del capolavoro beckettiano ridotta all'osso, e del tutto inconsueta, capace di conquistare l'attenzione sul suo piccolo trono-sedia fino all'ultimo momento, quando resterà in scena soltanto l'abito vuoto, dal quale Waas si sfila.

E sarà proprio l'abito, svestito all'improvviso, a cadere lasciando spazio ad uno spazio vasto, con una tribuna di sedie vuote, dove Lea Barletti, microfono in mano, proietterà il pubblico nel testo di Handke impersonando una persona reale del teatro, forse una attrice, che reagisce, con vitalità squisitamente femminile, a tutta la tematica di Beckett-Krapp dello scrittore perso e senza successo, redatta da un outsider che più tardi sarebbe diventato famoso: "quale possibilità si nasconde in questa persona - concludono Barletti/Waas - che dopo aver ascoltato nell'ombra l’ennesima ripetizione di Krapp, prende finalmente la parola? È davvero la possibilità di una nuova narrazione della realtà o semplicemente il suo riverbero, la sua eco? Il piccolo dramma di Handke è un capovolgimento della logica che governa il gran teatro del mondo, o semplicemente un altro punto di vista su quello stesso gran teatro?"

Produzione Fondazione Luzzati - Teatro della Tosse, Fondazione TPE - Teatro Piemonte Europa e Florian Metateatro, progetto ideato e diretto da Barletti/Waas con Lea Barletti e Werner Waas, per L'ultima parola testo da L'ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett e da Finché il giorno non vi separi di Peter Handke: due settimane di repliche al Teatro Astra sabato e mercoledì alle 19, domenica alle 17, martedì e venerdì alle 21 e il giovedì alle 20, con biglietti a Euro 25 ed Euro 17. Info allo 011.56.34.352 o su www.fondazionetpe.it.
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