Alzi la mano chi saprebbe raccontare cosa sia stata l’antica Repubblica di Cospaia: in un ipotetico quiz poche persone sarebbero in grado di riferire del territorio al confine tra Toscana e Umbria, a un paio di chilometri da Sansepolcro, con la piccola frazione che, per un errore congiunto nel tracciamento dei confini da parte dei geografi della Repubblica di Firenze e dello Stato Pontificio, si è trovata a vivere dal 1440 al 1826 come repubblica indipendente: due chilometri di lunghezza e cinquecento metri di larghezza per una striscia di terra che non doveva pagare tasse a nessuno, senza esercito né carceri, segnata da uno spirito indipendentista pieno di diffidenze verso l’esterno.
A questa pressoché sconosciuta pagina di storia è dedicato Piccola patria, lo spettacolo scritto da Lucia Franchi e Luca Ricci, ed interpretato da Simone Faloppa, Gabriele Paolocà e Gioia Salvatori, in scena a Tedacà bellARTE giovedì 9 e venerdì 10 dicembre alle 21, sabato 10 dicembre alle 19: "abbiamo scritto un testo per tre attori - scrivono gli autori - ambientato nel nostro presente e diviso in tre parti: il giorno prima, il giorno stesso e il giorno successivo a un referendum locale dove si chiede agli abitanti di un luogo non specificamente identificato se vogliono staccarsi dall’Italia e proclamare di nuovo l’indipendenza della loro antica Repubblica": situazione immaginaria che fa da pretesto a conflitti familiari e disgregamenti vari pronti a generarsi seconda la più classica delle catene. Un fratello, una sorella e un giovane uomo che con questa sorella ha un passato misterioso, fatti violenti che riemergono da lontano ma anche speranze future e tradimenti che scombinano rapporti sociali e personali, mentre la politica porta scompiglio nella vita quotidiana delle persone: e nelle singole ragioni dei tre personaggi, di fronte alle quali non ci intende schierare secondo la logica del giusto o sbagliato, prende forma una storia tanto originale quanto legata al nostro presente, ad un oggi che li rende a noi molto vicini ciascuno con le sue ragioni e le sue diversità.
Spostandoci a San Pietro in Vincoli, venerdì 10 e sabato 11 dicembre alle 21, Sciara Progetti Teatro e Acti Teatri Indipendenti di Torino presentano Bestia diretto da Andrea Lanza con in scena Ture Magro: ispirato ad una storia vera di pochi decenni addietro, lo spettacolo è la storia di uno scherzo che degenera in cattiveria e poi in tragedia. "Ciccio - è scritto nella presentazione - ha un corpo che non gli funziona bene, ma una testa che gli funziona benissimo: si muove lento ma parla veloce per raccontarci la sua scoperta dell’amore": questa novità nella sua vita sembra ridargli un’impensata energia, facendolo sentire bello con i protagonisti dei suoi programmi televisivi preferiti fino a quando qualcosa di inaspettato rovinerà l’inaspettata felicità. Le numerose possibili connessioni drammaturgiche con la tradizione orale e cinematografica sul tema del "mostro", fanno di Bestia uno spettacolo dalla valenza universale, tanto è radicato nella nostra storia, con l’interprete amplificare queste connessioni sino a trasformare il racconto in apparato iconografico immaginifico, le parole in canto disperato.
Per tutte le serate di FTT-Fertili Terreni Teatro inizio previsto alle ore 21 con importo biglietti deciso dallo spettatore ad Euro 8, Euro 10 o Euro 15 voluto per incentivare la fruizione del teatro e per venire incontro alle fasce più deboli. Prenotazione a biglietteria@fertiliterreniteatro.com o contattando via telefono o Whatsapp il numero 331.39.10.441.
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