Trattandosi di riscrittura tutto, o quasi, sembra esser lecito ed allora le originarie atmosfere possono ben ambientarsi negli anni Settanta per una riflessione su temi attuali come il culto dell’apparenza, la manipolazione, le fake news: "c’era - scrive Natalino Balasso - una curiosa gemellarità nei giovani di quegli anni: i movimenti di protesta, gli studenti, i giovani operai si erano polarizzati su due fronti opposti. Comunisti e fascisti, rossi e neri". E se impianto ed intreccio della commedia rimangono intatti, le disavventure di due fratelli gemelli identici, che non si vedono da anni, ritrovatosi per puro caso a Verona per sposarsi, la rilettura di Balasso si indirizza in chiave contemporanea, ripensando ed immaginando i contenuti per una società libera in piena emancipazione come quella degli anni Settanta: tale approccio, se da un lato richiede un inevitabile revisione linguistica, dall’altro prevede una maggiore complessità nello sviluppo di personaggi giocoforza liberati dagli stereotipi della commedia dell’arte. "Nel grigiore di questa modernità disperante - precisa Jurij Ferrini - presente distopico dove la bugia si accoppia con bugia, fino a far della menzogna una compagna della vita quotidiana, immagino che questa commedia possa offrirci un interessante spunto di riflessione sul tema dell’apparenza. Perfino sul concetto di virtuale che tende sempre più a sostituirsi al reale".
Il cambiamento di prospettiva avrà come esito una comprensione più diretta della profonda ironia del teatro goldoniano che, unita allo stile sarcastico e pungente della moderna scrittura di Natalino Balasso, darà vita ad un divertente spettacolo bifronte, dalla doppia anima, classico ma anche contemporaneo: dopo l’esperienza de I rusteghi diretti da Gabriele Vacis interpretati insieme allo stesso Balasso, ed alla fortunata avventura de Le baruffe chiozzotte, per Jurij Ferrini e la sua adrenalinica compagnia spazio ad un nuova incursione nel teatro del commediografo veneziano, allegorica istantanea della fallacia dei nostri sensi, delle nostre false percezioni e di ciò che cade sotto di loro.
Produzione Progetto U.R.T. in collaborazione con 53° Festival Teatrale di Borgio Verezzi, libero adattamento di Natalino Balasso da I due gemelli veneziani di Carlo Goldoni, I due gemelli diretti da Jurij Ferrini vedrà in scena Jurij Ferrini, Francesco Gargiulo, Maria Rita Lo Destro, Federico Palumeri, Stefano Paradisi, Andrea Peron e Marta Zito: due settimane di repliche al Teatro Gobetti martedì e giovedì alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20.45, sabato alle 15.30 ed alle 19.30, domenica alle 15.30. Biglietti ad Euro 28 ed Euro 25 con info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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