Il cinema come fuga dalla realtà e come espressione di alienazione dalla storia: non è la prima volta che uno scrittore sudamericano rivela l'importanza che il grande schermo ha rivestito per la generazione di bambini nati nelle prime decadi del 1900 in piccoli pueblos di provincia, all'interno di famiglie povere. Il cileno Hernan Rivera Letelier, come già l'argentino Manuel Puig in Il tradimento di Rita Hayworth, ci restituisce l'immagine di un mondo duro ed escluso dal flusso dei grandi avvenimenti storici in cui le grandi stelle di Hollywood si ergono come miti in grado di far sognare e distrarre dalla realtà monotona e talvolta durissima.
Lì un ragazzino, qui una bambina in un miserabile villaggio di minatori nel deserto di Atacama. Maria Margarita viene spedita al cinema grazie ad una colletta e torna per raccontare i film alla famiglia riunita al completo nel soggiorno. La bambina si conquista il diritto a vedere tutte le proiezioni grazie alla sua straordinaria dote di narrare i film immedesimandosi nei personaggi, mimando e cantando. Almeno fino all'arrivo della televisione.
La commistione di film e realtà ci introduce in un racconto in cui la stessa storia della famiglia si mescola con quella del paese e quella del paese con quella dei film sul grande schermo.
 
Con Chiara Tessitore, Sonia Belforte, e la partecipazione di Pietro Del Vecchio, per La bambina che raccontava i film appuntamento mercoledì 9 dicembre alle 21, biglietti ad Euro 10 ed Euro 8: info e prenotazioni al numero 011.30.42.808 o su www.assembleateatro.com.