Un'esistenza per così dire segnata, quella del bandito ucciso nel 1928 all'età di trentatre anni, che dopo aver sostenuto regolare apprendistato tra le file dell’esercito nella guerra di Libia si ritaglia un ruolo di assoluto protagonista partecipando alla Grande Guerra, da cui uscirà con tanto di nomea di eroe decorato: fatto ritorno nella natìa Sardegna, Stochino impiega poco tempo per diventa una sanguinaria macchina di morte, responsabile di una dozzina di omicidi ed innumerevoli scontri a fuoco.
Diretta da Pierpaolo Congiu, anche in scena con Francesca Cassottana, la pièce sarà il resoconto dell'epopea della “tigre dell'Ogliastra”, per alcuni primula rossa per altri eroe solitario, di certo spietata belva responsabile negli anni di efferati delitti come di innumerevoli “beffe” ai danni delle forze dell’ordine. “La messa in scena - spiega Congiu - prende spunto dal romanzo e dalle forme teatrali che esso suggerisce. In scena due attori, un uomo e una donna, narrano questa storia dal sapore antico prendendo il ruolo di cantastorie, o calandosi nei panni del bandito, dei suoi nemici e delle molte donne, madri, fidanzate e sorelle che abitano la vicenda”: sullo sfondo la Sardegna del Ventennio, trasposta sul palco in uno spazio della mente, luogo simbolico di un'antica memoria ancora legata allo scontro tra l’uomo e la natura. Le parole di oggi per raccontare la storia di ieri in un progetto impreziosito dai contributi visivi di Luca Ferrara, giovane ma già affermato illustratore torinese chiamato a definire visivamente i diversi ambienti suggeriti dalla narrazione secondo un clichè espressivo tanto caro ai tableaux degli antichi cantastorie.
Prodotto da CRAB Teatro, Memoria del vuoto sarà in scena venerdì 9 alle 21 e sabato 10 alle 19 con biglietti a Euro 12 ed Euro 10: info e prenotazioni allo 011.33.86.98 o sul sito www.tangramteatro.it.
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