Pakistan come Afghanistan e Siria, o altri luoghi del globo terrestre, ricca e variegata la geografia del popolo migratorio che con ogni mezzo, anche a prezzo di terriibli sacrifici, sfida il destino per approdare in quell'Europa dove spera di poter rinascere a vita nuova: “le situazioni che coinvolgono migranti ed europei - è scritto nella presentazione - si intrecciano e si sviluppano quasi autonomamente per poi convergere: non sono narrati solo i drammi di chi arriva ma anche le contraddizioni e i paradossi loro e di un continente che non sa come affrontare quest’ondata”. Un dramma umano ogni giorno consumato davanti alle nostre coste come lungo i confini di un vecchio continente spesso incapace di fronteggiare, politicamente come umanamente, un'ondata migratoria che non sembra volersi interrompere: cronaca di tutti i giorni che Visniec analizza in brevi scene drammatiche per dar forma e voce al dramma di chi fugge, alla paura che si fermi un motore in alto mare, come al terrore di essere invasi ed all'inquietudine di chi dovrebbe accogliere. “È l'angoscia che attanaglia quest’epoca - conclude Beppe Rosso - e ci mette in attesa di un mondo a venire, costringendo tutti a confrontarsi con scelte individuali e collettive che la Storia chiama ad operare”.
Produzione ACTI Teatri Indipendenti con la regia di Beppe Rosso, anche in scena con Paola Di Mitri, Miriam Fieno, Ture Magro e Bamba Seck, per Troppi (ormai) su questa vecchia chiatta due settimane di repliche martedì, giovedì e sabato alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20.45, domenica alle 15.30: biglietti ad Euro 27 ed Euro 24 con info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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