Curioso addormentarsi in un luogo pieno di respiri, e poi risvegliarsi in un altro, dove puoi ascoltare l’eco del tuo fiato e l’unico coinquilino con cui condividere la vita è una piantina nata nella crepa sulla superficie che ti unisce e separa dal mondo. “Dove sono – è scritto nella presentazione - c'è bisogno delle nuvole. Di una feritoia dalla quale scoli la pioggia. E invece sono qui, incastonato nel buio. Brillo solo io: un bimbo muto perché nessuno lo sente, immobile perché nessuno lo guarda. Sono tutti là fuori, ma non sono miei, lo so. Mi tentano a impadronirmi di loro, a pensarli, a inventarmi l'amore”.
L’uomo si troverà a fare i conti con il dolore del distacco da quello che oggi sembra renderci reali, scoprendosi ancora sorprendentemente reale, seppur lontano dagli sguardi, dal tram tram quotidiano e dalle certezze inconfutabili. Sarà un gioco, divertente, ma anche rischioso, con il nulla: una follia raccontata con suoni e narrazioni, alla riscoperta del gusto di sopravvivere, sfidando l’oblio.
Per LCDF – lecosedifuori, regia di Sergio Beercock ed interpretazione di Rocco Rizzo, appuntamento giovedì 19 ottobre alle 19.30 con ingresso gratuito ad offerta libera.
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