I due si incontrarono in un bar a Soho, dove Francis Bacon notò e invitò al bancone colui con il quale avrebbe condiviso alcuni dei momenti più importanti della sua vita privata e professionale. George Dyer era attratto dall’intelligenza e dalla perspicacia di Bacon, mentre quest’ultimo era affascinato dal sostrato criminale che aveva prodotto un personaggio beffardo come George. “Sir George”, come lo ribattezzò Francis Bacon, divenne la musa che ispirò il pittore irlandese fino a quando nel 1971, due giorni prima di una sua grande retrospettiva al Grand Palais di Parigi, non fu ritrovato morto nella loro camera d’albergo. Suicidio: overdose di sonniferi. Francis Bacon non rimandò l’inaugurazione della mostra: i quadri per cui aveva posato George gli ricordavano il tributo dovuto al compagno e marchiarono dentro di lui il senso di colpa che da allora non lo abbandonò mai: “if I’d have stayed with him rather than going to see about the exhibition, he would be here now”.
Caro George sarà in scena al Teatro Baretti da mercoledì 20 a venerdì 22 aprile alle 21 con biglietti a Euro 12 ed Euro 10: info e prenotazioni allo 011.655.187 o su www.cineteatrobaretti.it.
Giovanni Franzoni