"Quella di raccontare, di raccontarsi - scrive il regista Giorgio Gallione - è un’esigenza che tutti gli esseri umani hanno nel proprio DNA. Siamo l’unica specie narrante: è la parola che ci rende umani. Tango Macondo è uno spettacolo composito, articolato, pieno di linguaggi che si intersecano": nelle parole di Ugo Dighero, Rosanna Naddeo e Paolo Li Volsi si materializzeranno in scena storie fantastiche, immaginifiche ed evocative, tutte facenti riferimento ad un preciso mito primordiale che sostiene l’esistenza di un mago cantastorie, sorta di gigante dalla cui fantasia si sono generate tutte le storie che l’essere umano ancora oggi alimenta e modifica.
Un teatro anti realistico, un teatro di metafora, linguaggio scenico che frequenta più il verosimile che il vero, per uno spettacolo perfetta sintesi dell’incontro tra un materiale letterario riferibile a Márquez, Cortázar e Borges e un substrato di chiara estrazione popolare e contadina come le pagine di Salvatore Niffoi: "sono sempre alla ricerca di storie - conclude Gallione - che hanno un potenziale teatrale ma non sono scritte per il teatro. Frequentare testi letterari è per me un po’ una vocazione e un po’ una necessità: mi interessa la parola narrativa, la parola evocativa, la parola alta”.
Produzione Teatro Stabile di Bolzano, drammaturgia e regia di Giorgio Gallione, Tango Macondo. Il venditore di metafore liberamente ispirato all’opera Il venditore di metafore di Salvatore Niffoi vedrà in scena Ugo Dighero, Rosanna Naddeo e Paolo Li Volsi: musiche originali eseguite dal vivo da Paolo Fresu (tromba, flicorno), Daniele di Bonaventura (bandoneon) e Pierpaolo Vacca (organetto) con le danzatrici e i danzatori Luca Alberti, Caterina Montanari, Valentina Squarzoni, Francesca Zaccaria. Repliche al Teatro Carignano martedì, giovedì e sabato alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20.45, domenica alle 15.30, con biglietti ad Euro 37 ed Euro 34. Info allo 011.51.69.555 o all’800.235333 con vendita online su www.teatrostabiletorino.it.
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