``Un uomo, un principe che per comodità chiameremo Amleto - è scritto nella presentazione - si è rinchiuso nella propria stanza e ha deciso di non uscirne più. Vuole farsi da parte e per farlo medita un gesto estremo, un gesto che lo liberi per sempre da tutto il marcio della Danimarca: il suicidio”: scelta estrema e definitiva cui l’uomo è arrivato al termine di un sofferto e doloroso cammino di cui il racconto rivela alcuni significativi passaggi. Come pillole di un racconto che mescola tradizione a sperimentazione veniamo a conoscenza di un re-padre morto, e di una regina-madre prima andata in nozze al fratello del marito defunto, poi rifugiatasi in barca a Forte dei Marmi: ed ancora Orazio, il miglior amico di Amleto, ha appena organizzato una festa cui parteciperà anche la tanto desiderata Ofelia. Tutte informazioni che Amleto apprende nella sua stanza dal computer, ultima finestra del mondo che lo tiene aggiornato su di una quotidianità, da cui vuole per sempre sottrarsi, prigioniero di un male di vivere le cui cause sono quasi del tutto taciute. ``L’importante saranno le conseguenze, i propositi maniaco (essere)-depressivi (non essere) scaturiti da questi accadimenti e dalla masochistica solitudine che Amleto si è imposto per dire finalmente basta e farla finita”: unica via di fuga per Amleto sarà il ricorso a quei miti del suo e del nostro tempo che in un modo o nell’altro sono riusciti a porre fino all’assurdo gioco della vita.
Produzione Vico Quarto Mazzini, di e con Gabriele Paolocà, Amleto Fx sarà in scena al Cecchi Point domenica 13 maggio alle 21 con biglietti a Euro 10 ed Euro 8. Info e prenotazioni al 392.37.56.053 o all’email prenotazioni@cuboteatro.
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