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RAFFICHE
a cura di Roberto Canavesi
Visto a Torino il 7 giugno 2017



di Motus 

regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò





dedicato a Splendid's di Jean Genet 

con Silvia Calderoni (Jean), Ilenia Caleo (Rafale), Sylvia De Fanti (Bravo), Federica Fracassi (il Poliziotto), Ondina Quadri (Pierrot), Alexia Sarantopoulou (Riton), Emanuela Villagrossi (Scott), I-Chen Zuffellato (Bob)

la voce della radio Luca Scarlini e Daniela Nicolò
 
testi Magdalena Barile e Luca Scarlini

Ha un qualcosa di vagamente brechtiano l'adrenalinico Raffiche che Motus allestisce prediligendo spazi non convenzionali come saloni, suite o alberghi: nato dall'impossibilità per motivi burocratici di riallestire, con un cast tutto al femminile, uno storico titolo come Splendid's di Jean Genet, il progetto del collettivo romagnolo diretto da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, con l'originale drammaturgia di Magdalena Barile e Luca Scrlini, prevede per gli spettatori l'esperienza di un sequestro ad opera di un commando di otto donne, con tanto di ostaggio già cadavere e presenza di un poliziotto traditore passato dall'altra parte della barricata. Armate fino all'osso, assediate da forze dell'ordine pronte all'irruzione finale, il gruppo da vita ad una collettiva partita a scacchi condotta sui fili del dramma e del grottesco: sono donne ma si chiamano con nomi maschili (gli stessi dei poliziotti e gangster del testo di Genet), si sfidano e si provocano, sembrano unite ma in realtà si temono, ed arrivano ad esprimersi con un linguaggio crudo, a tratti provocatoriamente volgare, con cui intendono rimarcare l'essere contro un ordine sociale che tende a catalogare ed a schematizzare annullando la libertà dell'individuo. 

Creature in continuo divenire, le protagoniste sono l'incarnazione dell'incapacità per l'essere umano di far prevalere la dimensione collettiva agli istinti individuali, di anteporre il noi all'io: alla fine esse stesse risulteranno sconfitte, fagocitate in tutto e per tutto da quell'impianto predefinito di ruoli e categorie contro il quale, con modalità certo discutibili, le otto moderne streghe hanno combattuto la loro guerra. 

Se come spettatore incuriosirebbe non poco l'idea di uno spettacolo itinerante, con il pubblico forzatamente costretto a spostarsi in ambienti diversi, è innegabile che anche confinati in una sala più o meno angusta il pathos risulta palpabile: merito delle otto applaudite interpreti come di una regia attenta a non scadere mai nell'eccessivo naturalismo, semmai pronta a contaminare l'impianto testuale con tocchi di inaspettato grottesco, passi di danza al pari di musiche di stampo rockettaro.
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    Raffiche, Motus - ph Luca del Pia.jpg
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