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ARTE, quando un quadro ti cambia la vita.
a cura di Roberto Canavesi
Visto a bellARTE venerdì 9 novembre 2018
di Yasmina Reza

nuova traduzione Luca Scarlini 

con Mauro Bernardi, Elio D’Alessandro, Christian La Rosa 

regia Alba Maria Porto; scene e costumi Lucia Giorgio

 Produzione Asterlizze Teatro
Tre uomini e un quadro! Parafrasando il titolo di un film di successo si potrebbe così sintetizzare Arte, divertente commedia di Yasmina Reza che Asterlizze Teatro porta in scena in un allestimento ironico e graffiante: i tre uomini sono Serge, dermatologo appassionato d’arte, Yvan, rappresentante di cartoleria prossimo alle nozze e Marc, ingegnere aeronautico senza tanti peli sulla lingua. Il quadro è una tela interamente bianca su fondo bianco con striature bianche che Serge ha acquistato per 200.000 euro e che ora esibisce con orgoglio nella sua casa-galleria: se per Marc ed Yvan è nient’altro che una crosta, il quadro diventa per Serge feticcio da adorare e preservare in lungo e largo, convinto com'è di aver fatto l’acquisto del secolo.

La pungente scrittura della franco-iraniana Reza utilizza la querelle sulla tela come pretesto per riflettere a tutto campo sul significato dell’amicizia e dei rapporti personali: solitudini disperate, dalla vita affettiva non certo gratificante, Serge, Yvan e Marc non esitano a sfidarsi e scontrarsi in incontri-scontri verbali dove far emergere e rinfacciarsi acredini e maldicenze covate nel tempo. Prima Serge e Marc contro Yvan, poi Yvan e Marc contro Serge o Serge contro Marc, il tutti contro tutti prende forma scena dopo scena in un tourbillon verbale a tratti anche aspro e ai limiti della violenza fisica: ambientato in una scena ring delimitata da tre archi bianchi, ideali porte tra il mondo esteriore di fuori ed il mondo interiore di dentro, tutto questo rischierebbe di diventare una caotica e fastidiosa gara a chi urla di più se l’attenta regia di Alba Porto non puntellasse la verbosità dei protagonisti con pause appena accennate, sguardi di sfida a lungo tenuti, accorgimenti minimali che senza intaccare la fluidità di un testo dal ritmo crescente ne impediscono la possibile perdita di controllo.

Si ride e si riflette in Arte, si ride per le continue gag e diatribe verbali, ma si riflette sul ruolo di una soggettività del giudizio che rischia di annientare rapporti consolidati o e di minare amicizie di lunga data: il tutto grazie a Christian La Rosa, Mauro Brentel Bernardi ed Elio D’Alessandro, applauditi interpreti di una quotidianità prossima al collasso nella quale ogni spettatore, ciascuno per la sua parte, potrebbe non far troppa difficoltà a ritrovare se stesso.
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