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Tutu: uno spettacolo per ridere della (e con) la danza
a cura di Denise Perego
Visto al Teatro Menotti il 21 febbraio
Chicos Mambo 
produzione Cie La Feuille d’Automne 
con il sostegno alla produzione di Klap/Maison pour la Danse Marsiglia, L’Orange Bleue Eaubonne, L’Apostrophe Cergy- Pontoise 
Coreografia e regia Philippe Lafeuille 
Assistente Flavie Hennion 
Tutulogue Romain Compingt 
Luci Dominique Mabileau 
Colonna sonora Antisten 
Costumi Corinne Petitpierre 
Parrucche Gwendoline Quiniou Zentaï, Corinne Barbara 
Interpreti David Guasgua, M. Pierre-Emmanuel Langry, Julien Mercier, Guillaume Queau, Vincenzo Veneruso, Stéphane Vitrano
Dal 21 al 23 febbraio 2020, i sei ballerini della compagnia Chicos Mambo hanno riempito il palco del Teatro Menotti di Milano con lo spettacolo Tutu, in cui tutto è consentito e niente è prevedibile. Spettacolo nato nel 2014 per i festeggiamenti del ventennale della compagnia, Tutu si divide in venti quadri in cui torna alla memoria la tradizione della danza classica, la rivoluzione contemporanea di Pina Baush, facendo tappa in Argentina con il Tango fino ad approdare a Milly Carlucci e il suo Ballando con le stelle; i Chicos Mambo si prendono beffa della danza e del mondo che gli gravita attorno, con autoironia e leggerezza

Per più di un’ora gli interpreti dello spettacolo si destreggiano tra i più diversi stili di danza senza riservare sconti a nessuno, inscenando i vezzi e i tic tipici di ogni settore artistico. I costumi eccentrici e originali, che l’anno scorso gli furono rubati proprio a Milano obbligando la cancellazione del tour, colorano il palcoscenico e favoriscono la risata del pubblico che, a sua volta, partecipa con stupore. “Stupore” è forse il termine più adatto per lo spettacolo, perché sin dal primo quadro scenico obbliga lo spettatore a spazzare ogni aspettativa su ciò che lo attende; è impossibile prevedere dove i Chicos Mambo andranno a parare, è impossibile immaginare come possa continuare lo spettacolo, immaginare fino a che punto si spingeranno e chi sarà il prossimo a essere protagonista della loro presa in giro. Ma è proprio la loro inaspettata sfrontatezza che costringe anche il pubblico più rigido a rilassarsi sulle poltrone e lasciarsi andare a rumorose risate. 

Tutu è uno spettacolo cinico, tristemente reale, e per questo fortemente vincente. I Chicos Mambo danzano sulle punte, indossano tutu di tulle rosa mentre si esibiscono nella danza rituale maori e danzano sulle note di Dirty Dancing (senza sbagliare la presa finale, Patrick Swayze ne sarebbe orgoglioso), senza regole. O meglio, le regole vengono depennate e riscritte. Perché se è vero che Tutu è uno spettacolo finalizzato al divertimento, è vero anche che Vincenzo Veneruso, unico interprete di origine italiana della compagnia, riesce in quello che tante ballerine classiche falliscono: porta a termine egregiamente la variazione classica del terzo atto de La bella addormentata, il tutto eseguito sulle punte. Ovviamente non manca la sottolineatura dei tratti divertenti (nonché i frequenti segni di preghiera per sopravvivere alla variazione classica), ma Veneruso riesce addirittura nel virtuosismo più complicato e porta a termine tre fouettés consecutivi, sulle punte.

Quindi sì, probabilmente i Chicos Mambo si potrebbero definire dei simpatici mattacchioni, che si prendono gioco degli stereotipi della danza e dello spettatore, ingannandolo e svelando i trucchi di volta in volta. Però sono in primis sei grandi performer, che padroneggiano egregiamente il palcoscenico, provocano il pubblico e lo fanno sentire il vero protagonista della serata. La compagnia nata nel 1994 da Philippe Lafeuille è conosciuta in tutto il mondo per l’autoironia e l’arte di irridere, ma anche per la serietà con la quale porta avanti il proprio credo: l’amore per la danza sopra ogni cosa.



In sala, i Chicos Mambo piantano un seme nell’anima degli spettatori: le cose non sono sempre come le vediamo. Ma per fortuna ci è ancora possibile prenderci un po’ meno sul serio, ridere di noi prima che degli altri ed essere semplicemente noi stessi. Anche se per i poveri performer, questo vuole dire ballare anche con copricapi pelosi a forma di verdura. Dopotutto, la bellezza della danza è il non essere mai uguale a se stessa, e i Chicos Mambo a Milano sono riusciti a far riemergere quel tutu di tulle rosa pallido che esiste in tutti noi, senza vergogna.






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