Il racconto di una generazione di bambini invecchiati prossimi al ritorno a casa, sullo sfondo di una eco di scure pronte ad abbattersi sull'amato giardino, scatena nei personaggi un senso di dolore sconosciuto, un risvegliarsi di quegli organi non ancora del tutto spenti nella loro funzione vitale: "una partitura per anime - scrive Serra - in cui i dialoghi sono monologhi interiori che si intrecciano e si attraversano. Un unico respiro, un’unica voce. Non vi è alcun tono elegiaco, è vita vera distillata: si dice, si agisce”.
Con grande misura l’autore arriva a velare di lacrime gli occhi dei suoi personaggi, indirizzando così la lettura degli stessi verso una visione sfocata della realtà sensibile, una realtà spogliata dai contorni: e proprio come i vetri delle vecchie case, opachi, deformi, pieni di impurità arrivano a suggerire un’immagine estetica della vita oltre la finestra, così le lacrime di uomini e donne, giovani e vecchi, erodono e corrompono le forme agli stessi occhi. Sensazioni e visioni appena abbozzate cui contribuirà anche la scrittura pronta a "sfocare” le immagini evocate attraverso il ricorso a piccoli impedimenti e fraintendimenti, a rotture sintattiche e pianti, borbottii e filastrocche.
Produzione Compagnia Orsini, Accademia Perduta Romagna Teatri, Teatro Stabile del Veneto, TPE–Teatro Piemonte Europa in coproduzione con Compagnia Teatropersona e Triennale Teatro dell’Arte di Milano, Il giardino dei ciliegi di Anton Cechov adattato e diretto da Alessandro Serra vedrà in scena Arianna Aloi, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Marta Cortellazzo Wiel, Massimiliano Donato, Chiara Michelini, Felice Montervino, Fabio Monti, Massimiliano Poli, Valentina Sperlì, Bruno Stori e Petra Valentini: al Teatro Astra da giovedì 13 a sabato 15 febbraio alle 21, domenica 16 febbraio alle 17, con biglietti ad Euro 25 ed Euro 17, ad Euro 10 per gli under 30. Info e prenotazioni allo 011.56.34.352 o su www.fondazionetpe.it.
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