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AVEVO UN BEL PALLONE ROSSO per la vera storia di Margherita Cagol da Trento
a cura di Roberto Canavesi
La fondatrice delle Brigate Rossa raccontata nel difficile rapporto con il padre
Torino, al Teatro Astra, da martedì 23 a domenica 28 ottobre 2018
Il titolo, Avevo un pallone rosso, riprende l’incipit di una filastrocca per bambini ritrovato nel quaderno della protagonista: in scena per la stagione della Fondazione TPE, il testo di Angela Demattè, Premio Riccione 2009 e Premio Golden Graal 2010, è la storia di un rapporto difficile tra una figlia ed un padre attraverso i cui dialoghi si arriva a delineare la drammatica parabola della fondatrice delle Brigate Rosse, Margherita Cagol. 

"Parliamo – scrive l’autrice - di un terrorismo molto diverso da quello che si mostra negli sconcertanti fatti di questi giorni: allora era odio verso la società borghese, verso l’ingiustizia, desiderio di uguaglianza sociale, voglia di un mondo migliore per tutti”: non ha ucciso nessuno Margherita, né forse avrebbe mai rivolto l’arma contro uomini e donne sconosciuti e innocenti, salvo cadere lei stessa vittima in uno scontro a fuoco il 5 giugno 1975 a Melazzo presso Acqui Terme.



Conosciuta con il nome d’arte di Mara Cagol, la futura capo-colonna delle BR è immaginata nel suo tormentato rapporto con il padre, un amore fatto di parole ma anche di tanti silenzi e degli immancabili non-detti che porteranno i due protagonisti ad un progressivo inevitabile distacco: un viaggio di sola andata verso gli inferi, si potrebbe così sintetizzare il legame tra genitore e figlia che scoprono, giorno dopo giorno, di essere 
molto più distanti di quanto potessero immaginare. 

Il tutto partendo da un amore silenzioso, spesso incapace di comunicarsi, reso fragile dalla storia e dalla società, ma profondamente vero e umano, misterioso, intrecciato alla struttura stessa dell’Occidente: un sentimento tanto antico quanto vivo, capace pur in un contesto in continuo divenire di suggerire a Margherita la misura del valore di se stessa e del valore di ogni essere umano. "E’ per questo – conclude la Demattè - mi sembra tanto importante portare in scena oggi Avevo un bel pallone rosso. Perché bisogna parlare di quest’amore, dire che c’è, che è fragile ma che è esistito e che può esistere. Riconoscerlo vicino e possibile. Riconoscerci vicini in questo”. 
Ispirandosi anche a queste premesse il regista Carmelo Rifici firma una nuova e contemporanea edizione dello spettacolo a otto anni dal primo allestimento e a mezzo secolo esatto dal Sessantotto, anniversario di una stagione di protesta politica e ideale che sarebbe durata più di dieci anni sfociando negli anni di piombo. 

Produzione LuganoInScena, TPE-Teatro Piemonte Europa, CTB-Centro Teatrale Bresciano, in coproduzione con LAC-Lugano Arte e Cultura, Avevo un bel pallone rosso vedrà in scena Francesca Porrini ed Andrea Castelli con la regia di Carmelo Rifici: al Teatro Astra repliche martedì 23, giovedì 25, venerdì 26 e sabato 27 ottobre alle 21, mercoledì 24 ottobre alle 19, domenica 28 ottobre alle 17 con biglietti a Euro 22 ed Euro 15. Info e prenotazioni allo 011.56.34.352 o su www.fondazionetpe.it.



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