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A teatro la strana coppia De Amicis-Conrad
a cura di Roberto Canavesi
Visto al Teatro Carignano di Torino il 21 maggio 2018
adattamento di Gabriele Vacis e Angelo De Matteis




da CUORE di Edmondo De Amicis e CUORE DI TENEBRA di Joseph Conrad

regia Gabriele Vacis; scenofonia, luminismi, stile Roberto Tarasco;  pedagogia dell'azione Barbara Bonriposi; video Indyca; coordinamento del progetto `Istituto di Pratiche Teatrale per la Cura della Persona` Andrea Ciommiento 

con: Jurij Ferrini, Elena Aimone, Paolo Bonato, Didie Caria, Carlo Cusanno, Giuseppe Fabris, Gloria Giacopini, Francesco Giorda, Gerald Mballe, Luca Nava, Simone Rosset, Alberto Rosso, Giuseppe Saccotelli, Elia Tapognani 

con i maestri: Mauro Berruto, Pietro Buffa, Aldo Cazzullo, Lella Costa, Alessandro D’Avenia, Maurizio Ferraris, Suor Giuliana Galli, Marco Lodoli, Enrico Palandri, Domenico Quirico, Remo Rostagno, Benedetta Tobagi, Marco Vacchetti
Da sempre alfa ed omega del pensiero e dell’agire umano, il bene ed il male sono al centro di CUORE/TENEBRA. Migrazioni tra De Amicis e Conrad, progetto collettivo, ideato e scritto a quattro mani da Gabriele Vacis e Angelo De Matteis, in scena tra i rossi velluti del Teatro Carignano: le pagine di De Amicis e Conrad diventano strumenti per una ricognizione a tutto campo su concetti universali intorno cui riflettere a partire dal curioso prologo che vede un’insigne personalità, del giornalismo come della cultura, introdurre lo spettatore al lungo viaggio nel passato.

E se la prima parte del racconto è l’antologia dei più celebri passi dell’italico Cuore, agito da antieroi di un’Italia buonista alla faticosa ricerca della propria identità, il seguito diventa narrazione interpretata di alcuni dei passaggi romanzati che Conrad immagina nel suo interminabile percorso di risalita del fiume Congo: pagine suggestive, e dall’indubbio fascino, nella lettura di Gabriele Vacis con più di un punto di contatto, come nell'immaginare i meridionali sbarcati alla ricerca di fortuna nella Torino di fine Ottocento diretti antenati degli immigrati che l’Africa di Conrad ancor oggi affida all’Europa. 

A far vivere sul palco tutto questo, un insieme che alla fine risulta essere lussuoso spettacolo per scuole, è un manipolo di volenterosi e giovani interpreti, guidati dal carismatico Jurij Ferrini, impegnati in azioni collettive ma anche pronti ad uscire dal gruppo e venire in proscenio per monologhi o dialoghi a due: a far loro compagnia, e a dar energico supporto, ogni sera una classe diversa tra le sette realtà coinvolte nell’intero progetto, giovani studenti per nulla intimoriti dalla ribalta teatrale, semmai pronti a mettersi in gioco diventando essi stessi divertiti e divertenti attori in due ore pronte a spaziare dalle concilianti atmosfere deamicisiane ai più inquietanti e foschi ritratti di conradiana memoria.
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