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La lezione, imperdibile tassello per il mosaico del teatro dell'assurdo.
Torino: al teatro Baretti, da mercoledì 6 a venerdì 8 maggio 2015, Il Teatro della Tosse con una pièce incentrata sul conflitto maestro-allieva.
Un teatro mostruoso e terapeutico, quello del primo Ionesco: ispirazioni dadaiste, personaggi al limite della psicosi, linguaggio non sense, la tensione dialogica e la rottura delle convenzioni dell’intreccio. La lezione, “dramma comico” in atto unico rappresentato per la prima volta nel 1951 al Théâtre de Poche di Parigi, è la terza opera del drammaturgo romeno naturalizzato francese, e ben rappresenta, come ne La cantatrice calva, la sua volontà di  provocare il pubblico e ribaltare le logiche della scrittura del teatro tradizionale. Il fulcro dell’azione è il conflitto tra personaggi appartenenti al teatro borghese, apparentemente normali, e la sovversione di una trama altrimenti banale: all’interno della sobria scenografia ideata da Emanuele Conte, il soggiorno fatiscente di una vecchia casa che odora di umido, si fronteggiano una giovane e timida allieva e un professore cinico e indurito, interpretati rispettivamente da Elena Gigliotti ed Enrico Campanati. A presenziare alle lezioni vi è un maggiordomo, impersonato da Franco Ravera, che sostituisce la materna figura della governante inserita nell’opera originale. Invece di portare equilibrio nella relazione fra i due protagonisti, il maggiordomo si fa complice e carnefice nella deriva violenta del loro scontro e acuisce il senso di angoscia generato dalla fissazione del professore: una scatola che custodisce i simboli delle peggiori atrocità del XX secolo svastiche, dittatori, massacri.
In La lezione assistiamo ad uno scontro che replica la tensione emotiva tra le due figure coinvolte: il vecchio professore che sta ad indicare lo spirito distruttivo e la fine della civiltà di fronte alla speranza incarnata nell’allieva, che rappresenta il futuro: nonostante il senso di disperazione incombente, la regia di Valerio Binasco rende il testo originale meno angoscioso, più buffo. Puro gioco di parole, grottesche e affilate, La lezione è “la rivelazione di cose mostruose... che portiamo in noi”. Proprio per questo, dovrebbe sortire, nell’idea di Eugene Ionesco, un effetto catartico sullo spettatore, che si purifica del male attraverso la visione del male stesso. L’elemento che maggiormente veicola questa riemersione del mostruoso è senza dubbio il linguaggio, privato della sua logica e ridotto a canale di “non-messaggi”, perché le parole hanno un senso solo quando perdono il significato comunemente accettato.
In scena al Baretti da mercoledì 6 a venerdì 8 maggio 2015 alle ore 21: biglietti a Euro 12 ed Euro 10 con informazioni e prenotazioni allo 011.655.187 o su www.cineteatrobaretti.it.
 
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