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La memoria del teatro rivive al CENTRO STUDI DEL TEATRO STABILE DI TORINO
a cura di Roberto Canavesi
Passeggiando per il centro cittadino con la mostra fotografica per i primi cinquant’anni di attività
Torino, piazza San Carlo, fino a giovedì 29 febbraio 2024
Potrebbe sembrare assurdo che per l’arte in assoluto dedicata alla celebrazione dell’hic et nunc, del qui ed ora, si possa parlare di memoria condivisa: in realtà anche il teatro può e deve contare sul patrimonio di ricordi e testimonianze cui poter attingere, oggi, per aver piena contezza di quella che è stata, ieri, la storia più o meno recente che non si è potuta vivere da spettatore.

In un simile contesto si inserisce l'attività del Centro Studi del Teatro Stabile di Torino, dal 1974 assoluto punto di riferimento per tesisti, studiosi o semplici appassionati decisi a non disperdere la memoria del teatro potendo contare sull’inestimabile archivio fotografico e di testi oggi presenti nei diversi fondi: generazione di studenti, non escluso chi scrive, in tempi diversi hanno pacificamente "occupato" i locali prima di Piazza San Carlo, ed oggi di via Rossini, per la redazione di tesi di laurea, ricerche personali, approfondimenti di varia natura, consapevoli di poter trovare, nello sconfinato archivio di copioni articoli ed immagini, molte risposte a domande altrimenti destinate a rimanere inevase, materiale universale che tra archivio storico e biblioteca specialistica è oggi unanimemente riconosciuto come punto di riferimento della memoria dello spettacolo dal vivo italiano.

Sotto il vigile sguardo della squadra guidata dall’attuale responsabile Anna Peyron, al ponte di comando che in passato ha visto succedersi a vario titolo Ettore Capriolo, Gian Renzo Morteo, Vittorio Sermonti, Piero Ferrero e Pietro Crivellaro, sin dal 1974 il Centro Studi si è distinto per raccolta e conservazione di locandine e manifesti, recensioni e foto, schede e quaderni di sala, videoregistrazioni e note di regia provenienti non solo dell’attività del Teatro Stabile di Torino, ma anche dalle numerose collezioni librarie ricevute nel corso degli anni da artisti, compagnie e critici teatrali che hanno consentito un costante e capillare aggiornamento del sempre più importante patrimonio archivistico: e se tutto idealmente ha preso il via dal primo importante fondo ricevuto da Lucio Ridenti, alla fine del 1973 pronto a consegnare il ventennale archivio della rivista Il Dramma, nel corso degli anni l’archivio non ha fatto che aumentare grazie al materiale donato, tra gli altri, da Gian Renzo Morteo e il suo periodico Linea Teatrale (1980-1994), dal Gruppo della Rocca e dal Teatro dei Sensibili di Guido Ceronetti: ed ancora gli scritti e i documenti dal Teatro Popolare Italiano di Vittorio Gassman, da Misa e Febo Mari, da Fabio Doplicher e da Massimo Castri, mentre sono in fase di definizioni altre ulteriori acquisizioni che altro non potranno fare se non impreziosire il già ricco catalogo.

Riconosciuto nel 2009 come Istituto di ricerca attraverso un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, oltre a garantire un costante servizio al pubblico, dal 2015 il Centro Studi rende disponibile gratuitamente online tutta la documentazione relativa alla storia del Teatro Stabile di Torino, dalla sua fondazione nel 1955 ad oggi, per un totale di oltre 700 spettacoli cui si deve aggiungere la collezione completa della rivista Il Dramma. Ultima iniziativa, ma solo in ordine di tempo, l’attivo ruolo nell’organizzazione del convegno Per uso di memoria. Massimo Castri e la regia teatrale nello spazio della polis ideato e realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino a maggio 2023.

Nel precisare come l’accesso ai locali dia via Rossini 12 sia libero dal lunedì al venerdì in orario 9.30-13.00 e 14.30-17.30, con prenotazione telefonica al numero 011 51.69.405 o scrivendo a biblioteca@teatrostabiletorino.it, si ricorda che l’apertura delle celebrazioni per l’importante compleanno coincide con la mostra collocata sotto i portici di piazza San Carlo a Torino, e realizzata con la curatela dell’Associazione Arteco: per tutto il mese di febbraio, attraverso il circuito cittadino Look of the City, la mostra racconterà in trentadue stendardi fotografici il rapporto tra corpo e memoria seguendo i quattro percorsi tematici denominati "appassionarsi, incontrarsi, abbandonarsi, cercarsi". Nella selezione di fotografie provenienti dal Centro Studi del Teatro Stabile i soggetti protagonisti sono i corpi delle attrici e degli attori: al centro dell’indagine delle quattro sezioni di cui si compone la galleria ci saranno proprio le azioni attraverso cui i personaggi entrano in relazione tra loro o con il pubblico, secondo l’idea che vuole il corpo dell’attore diventare un veicolo di trasmissione della memoria dall’archivio alla nostra quotidianità.

Ed allora, nell’attesa di soffiare sulla torta con le cinquanta candeline, spazio alla doverosa celebrazione di spazi e persone che animano non tanto una semplice biblioteca teatrale, quanto un’istituzione culturale cittadina di primissimo piano cui non si può che augurare lunga e fortunata vita.
Ad maiora…
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